Il difensore dello Spezia Lukas Mühl, in un’intervista rilasciata al portale tedesco Pnp.de, ha riavvolto il nastro dei suoi primi sei mesi in Italia. Nonostante un inizio difficile con la maglia dello Spezia, oggi il centrale lavora sodo per continuare ad aiutare la squadra e toglierla dalle zone pericolanti della classifica. Nella sua chiacchierata con i colleghi del suo Paese ha spiegato le emozioni del suo approdo nel club e quali sono gli attuali problemi di una squadra che sta comunque risalendo. Il sogno realizzato di giocare nel calcio nostrano, ma anche la voglia di progredire sempre di più, già rivelate anche nei giorni scorsi. Vi proponiamo alcune sue considerazioni.
Le parole di Mühl
L’Italia è un Paese che ho nel cuore e ho sempre detto che un giorno avrei voluto giocarci nella mia carriera. Quando è arrivata l’offerta e la possibilità di vivere ai piedi delle Cinque Terre non ci ho pensato troppo. Quando un dirigente del calibro di Macia si è fatto avanti dicendo di volermi ingaggiare per me è stato un grande onore, anche se lasciare Vienna non è stato semplice. In Austria ho avuto la possibilità di indossare la fascia da capitano ed ero uno dei leader. Mi osservarono nella brutta sconfitta 0-5 contro il Villarreal, ma per Macia non contava il risultato e nonostante la pesante battuta d’arresto ha confermato che avevo giocato una buona gara. Allo Spezia non sono riuscito a dare sempre il mio contributo per qualche infortunio e i risultati per ora sono sotto le aspettative. Il motivo della crisi? Come tante squadre ci manca un vero marcatore.
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