È fatto così, schietto e diretto, prendere o lasciare. Luca D’Angelo ha cominciato un lavoro di cesello decisamente significativo sin dal primo giorno del suo subentro alla guida dello Spezia, per plasmare al meglio la squadra verso un girone di ritorno che si preannuncia quantomeno in salita ripida. E attraverso qualche scelta forte e qualche parola ben assestata, il tecnico pescarese ha già fatto capire molto del suo credo anche nel rapporto con la squadra. Analizziamo alcune sue considerazioni per capirlo meglio.
No smoking
È stata una frase iconica sin dal momento in cui l’ha detta: “Dobbiamo capire chi ha voglia di togliersi giacca e cravatta e mettersi indumenti più consoni“, con riferimento a qualche calciatore che ancora non era riuscito a calarsi nella categoria dopo più di metà girone di andata. Si trattava della conferenza stampa alla vigilia della gara con la capolista Parma, poi ben giocata dagli aquilotti e persa solamente oltre il tempo limite. Nella medesima chiacchierata con i giornalisti, però, D’Angelo aveva sottolineato anche un altro elemento netto: “Se qualcuno non sopporta questa situazione lo accompagneremo alla porta“. Non c’è bisogno di commenti, per un allenatore che sulle scelte importanti e sul grande rispetto del gruppo ha costruito tanti successi.
Scelte forti
Proprio da questo si origina un altro punto focale della gestione dell’ex Pisa. L’allenatore non ha avuto paura da subito di prendere decisioni nette e chiare, circondandosi di un gruppo di fedelissimi da portare in battaglia e lasciando a loro il comando delle operazioni. Ha rapidamente accantonato Dragowski non convocandolo nemmeno per Cittadella (“ottimo calciatore, ma in questo momento non lo vedo sereno“) preferendogli un più pronto Zoet, ha definitivamente accantonato Joao Moutinho dopo il goffo autogol contro i ducali pur non avendo ricambi, allo stesso modo non ha praticamente mai utilizzato un Ekdal ormai fuori dai radar. Allo stesso modo ha ricompattato i restanti, rimettendo il modulo a quattro, riabilitato Verde e S. Esposito, ritrovato un Hristov finalmente in forma e praticamente mai messo mano a tutte e cinque le sostituzioni in panchina.
Carattere
Infine, un occhio a quel che accadrà a gennaio. D’Angelo ha fin qui dribblato ogni domanda riguardante il mercato e le mosse della proprietà, rispondendo sempre che “la società sa cosa deve fare e siamo in sintonia“. Ma soprattutto ha parlato molto chiaramente proprio nella conferenza stampa successiva alla batosta di Cittadella: “Non ho nessun messaggio da mandare alla società, se ho qualcosa da dire lo faccio senza problemi“. Un tecnico dal carattere forte e temprato, che è abituato a navigare in acque mosse e che di certo non si sente spaventato da un penultimo posto in classifica: a Pisa aveva risollevato la squadra sfiorando i play-off, ma pure nelle esperienze precedenti aveva dato contributi importanti. Adesso ha ancora a disposizione venti partite per portare lo Spezia a respirare un’aria più salubre. Ultimo, ma non ultimo, il bell’assunto finale, come ciliegina sulla torta per far capire il D’Angelo pensiero: “Sì, anche il 25 saremo in campo. Nella vita c’è si peggio che allenarsi a Natale“. Sipario.
Speriamo che sappia tirare fuori tre o quattro conigli dal cilindro. Ad oggi non ci risulta che abbiano saputo nè vendere nè comprare…….parlano solo di spese!