Sulle pagine de La Nazione oggi in edicola troviamo un’intervista a Mimmo Di Carlo, ex allenatore dello Spezia reduce dall’esperienza alla Spal, che qualche tempo fa si era espresso anche ai nostri microfoni in esclusiva. Il tecnico prova a spiegare la ricetta per risalire la china dal momento buio, puntualizzando il percorso che la squadra dovrà compiere: “Quando si retrocede si paga sempre dazio, vanno ricostruiti ambiente e valori. La società deve essere brava in questo e l’allenatore altrettanto nel ridare entusiasmo, anche se ci vuole tempo. L’80% delle squadre retrocesse non riesce a risalire, ma lo Spezia ha certamente qualità superiori all’attuale posizione in classifica” spiega.
Nuovo corso
Da qualche mese è arrivato Luca D’Angelo in panchina: “Un allenatore pragmatico e concreto, spero trovi aiuto nel mercato. Bisogna rimboccarsi le maniche, cercare di essere più squadra e incarnare lo spirito battagliero che ha la Curva Ferrovia” dice. Quindi Di Carlo assolve gli attaccanti in rosa per il poco peso in zona gol, allargando il campo agli altri reparti che non danno abbastanza supporto ai centravanti, chiedendo il 100% da parte di tutti. E sul mercato si esprime: “Vignali colpo azzeccato, ha lo spirito di Spezia e servirà. Puscas? Giocatore forte, che ha però bisogno della squadra. Non molla mai, è uno da Picco e un trascinatore. Uno da solo non fa la differenza, toccherà a tutto il gruppo” la sua sensazione. Credere alla salvezza è possibile secondo il tecnico, puntando sulle eccellenze della rosa: “Nikolaou, Bandinelli, Cassata e Verde devono dare l’esempio ai più giovani e fare gruppo. Serve la mentalità da salvezza: con una vittoria si può riaprire tutto“.
Momento
Infine, Di Carlo ricorda come prese lo Spezia al quartultimo posto in classifica arrivando poi settimo, con ben 40 punti conquistati al ritorno, inculcando l’idea vincente che la maglia fosse più importante dei singoli calciatori. La squadra attuale è intanto sotto forte contestazione della tifoseria: “Mi dispiace, lo Spezia è sempre cresciuto sia nei risultati che nel pubblico. La delusione ci sta, ma ora bisogna tifare per mantenere la categoria: gli spezzini ci sono sempre stati e ci saranno sempre” chiosa.