Il focus: “Spezia, crisi senza fine. Senza validi innesti sarà dura”

Vi proponiamo un estratto del commento di Paolo Ardito questa mattina su Il Secolo XIX a seguito del poker incassato a Como dalle Aquile:

Di quattro in quattro. Da Cittadella a Como è goleada continua, con lo Spezia che rende sempre più palpabile la sensazione di retrocessione tra i suoi tifosi. I quali ne hanno le tasche piene e non le mandano a dire: dallo striscione “Go home”, esposto nel primo tempo, al coro “Platek non ti vogliamo”. La misura è colma. Una società immobile che pensa a incassare e a non reinvestire sulla squadra; a realizzare uno stadio da A per la Serie C; a mantenere il direttore tecnico Eduardo Macia protagonista di questa disfatta. Lo Spezia al contrario, insomma. Che si fa ribaltare dal Como senza dignità. Che alla ripresa del campionato non solo non ha rinforzato l’organico, ma lo ha addirittura ridotto. Almeno per somma algebrica: più Vignali, meno Ekdal e Zurkowski, uguale -1. Manco fosse primo in classifica. […] La crisi dello Spezia sembra non avere fine. E l’ennesima dimostrazione è arrivata anche ieri da Como, dove alla prima difficoltà la squadra di Luca D’Angelo è colata a picco. Dopo una partenza che sembrava spaccare il mondo, lo Spezia è stato preso a pallonate dall’avversario che nei primi 28 minuti ha colpito due pali e realizzato due gol, chiudendo ogni discorso. L’attacco aquilotto è apparso come sempre inconsistente, la difesa ha subito alcuni uno contro uno imbarazzanti e la mediana si è confermata lenta e prevedibile. Insomma senza validi innesti di mercato la retrocessione sembra una ineluttabile conseguenza.

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