Il Secolo XIX oggi in edicola dedica un approfondimento al mercato fatto dallo Spezia, bisognoso di aria nuova e di una filosofia altrettanto innovativa. Il nome di Filippo Pittarello, ultimo in rampa di lancio per il mercato in entrata, spiega bene questo nuovo modus operandi, ribadito dal quotidiano utilizzando le parole di D’Angelo prima della partita proprio contro il Cittadella, quando parlò di una squadra che sceglie giocatori di Serie C affamati e con voglia di dimostrare in una categoria in cui spesso la differenza non si percepisce troppo. Da qui si è ripartiti.
Nuovi programmi
Con poche finanze a disposizione, si sono cercati giocatori utili al sistema. Si è capito che alcuni degli interpreti retrocessi dalla Serie A non avevano la giusta mentalità per la B e i risultati lo hanno certificato: e allora dentro profili funzionali e vogliosi. È il caso di Mateju, esultante al 67′ per una respinta decisiva, Falcinelli che decide di scendere a lottare per la salvezza, Vignali che ha scelto di lasciare l’ambizioso Como proiettato alla A. E poi Jagiello, essenziale, oltre a Nagy, benedetto dal CT dell’Ungheria Rossi. A cose normali, si legge, un mercato del genere non avrebbe scaldato i cuori visti i proclami iniziali, ma per com’è oggi la situazione possono servire profili come questi.