Il cuore resta a Spezia, per quella mitica formazione di metà anni’80, ma la carriera l’ha portato anche ad Ascoli per una parte dei suoi trascorsi. Bepi Pillon vivrà con trasporto la sfida di Pasquetta al Picco, una vera e propria gara salvezza. L’allenatore, intervistato da La Nazione, crede fortemente nelle speranze degli aquilotti di salvarsi direttamente: “Ne hanno le capacità e la mano di D’Angelo si vede. La partita di Pasquetta potrebbe già essere decisiva” spiega.
Quanti punti?
Difficile fare calcoli con otto partite da giocare, ma Pillon ha una certezza: “Lecco e Feralpi sono le più in difficoltà, poi Ternana, Ascoli e Spezia e quindi Bari e Cosenza. Ma pure Reggiana, Modena e Pisa a 37 sono tutt’altro che tranquille. Tutto può ancora succedere e ogni gara sarà importante. Per essere tranquilli bisognerebbe arrivare a 46, non so se 44 possono bastare” il suo pensiero. Non c’è dubbio che lo Spezia paghi un girone di andata disastroso, anche se la classifica alla fine parla chiaro: “Se i bianchi fossero stati così superiori alla concorrenza non sarebbero lì, anche se dalle partenze a handicap è difficile tirarsi su” spiega Pillon.
Problema gol
Le sole 28 reti realizzate sono poche: “La squadra si porta dietro questa mancanza da inizio campionato, è una lacuna importante. Verde e Falcinelli possono sopperire al gap, possono essere decisivi“. Non che l’Ascoli se la passi molto meglio e Pillon conserva un buon ricordo anche nelle Marche: “Non faccio pronostici perché ho il cuore a metà, ma dico che sarà una partita durissima per entrambe, col fattore campo che potrà incidere. I bianconeri sono tosti da affrontare, ma i tifosi aquilotti danno sempre una grande spinta” il pensiero del doppio ex. Chiosa proprio sul Picco, compagno di tante battaglie: “L’emotività può fare brutti scherzi, ma questa è una partita a sé. Conteranno l’esperienza e la freddezza” conclude.
