In vista di Spezia-Ascoli, sulle colonne de La Nazione troviamo il pensiero di un doppio ex della sfida del Picco come Marco Pecorari, che in maglia bianca visse quella storica prima Serie B dopo 55 anni targata 2006/’07, che si concluse con una salvezza ai play-out. Oggi l’ex difensore allena la Juventus U17, ma ricorda benissimo entrambe le esperienze in maglia bianconera. “Arrivai ad Ascoli in A nel 2006 e ricordo benissimo il gol alla Reggina nonostante la retrocessione successiva. A gennaio, il DS Ceravolo mi convinse a venire a Spezia e anche i miei ex compagni Grieco e Fusco. Fu una scelta azzeccata, mi sentii cercato e voluto. Ogni partita era una finale, in una piazza caldissima. Quelle tre gare contro la Juve (dove segnò) e il doppio spareggio col Verona restano emozioni indelebili” racconta.
Analogie
“Quell’anno ci siamo salvati perché eravamo tutti uniti e coesi, anche con la società. Questo resta un aspetto fondamentale anche oggi per centrare l’obiettivo. Servirà fare quadrato anche con i tifosi, che sono trainanti” la ricetta di Pecorari. Una vicinanza costante, dunque, la stessa che si sentiva ormai quasi vent’anni fa. “È vero che c’è stata la Serie A, ma adesso c’è da mantenere la B per poi provare a puntare nuovamente in alto. Garantisco: gli avversari hanno timore di venire a giocare al Picco, sanno quanto può spingere. Se gli aquilotti percepiscono che la piazza è con loro può arrivare tanta energia positiva. E questo può fare la differenza” spiega.
Dentro o fuori
E proprio al Picco a Pasquetta arriverà l’Ascoli: “Vedo favorite le Aquile, perché giocheranno in casa. Verde può tirare fuori la giocata decisiva, in una partita che sarà importantissima ma non determinante. Ce ne saranno altre sette poi prima della fine del torneo e penso che entrambe le squadre potrebbero salvarsi“. Poi, per Pecorari anche una chiosa finale: “Per questioni di cuore tiferò Spezia” conclude.