Il centrocampista dello Spezia, Salvatore Esposito, ha parlato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com del suo presente aquilotto e del suo sogno in futuro. Le sue parole:
Questa stagione la reputo formativa. Volevamo ambire alla vittoria del titolo, invece ci ritroviamo a lottare per non retrocedere. La scorsa estate mi hanno cercato due o tre club di Serie A. Ma lasciare la squadra mi sembrava un po’ come ‘scappare’ e non mi sembrava giusto. Così come quando ero a Ferrara…Non sarei mai andato via senza raggiungere la salvezza. Mi hanno fatto passare per quello che non ero, ma a Ferrara ho lasciato il cuore. Non ho lasciato affondare la barca, da capitano non avrei potuto farlo. L’ho dimostrato quest’anno: non sono uno che scappa dalle difficoltà. Dopo la retrocessione, credo siano rimaste troppe scorie negative. Serviva un po’ di tranquillità, spensieratezza ed entusiasmo. Invece ci siamo fatti trascinare dall’onda negativa dovuta ai primi risultati non positivi. D’Angelo? Ha cercato di toglierci le responsabilità, di darci entusiasmo e trasmettere le sue idee.
Del rapporto con i suoi fratelli
Vederci tutti insieme è raro. Quando succede, parliamo poco di calcio. O meglio, parliamo di calcio, ma non delle nostre situazioni. Ci piace lasciarle fuori. Quando possiamo, d’estate torniamo a casa. Facendo tutti gli scongiuri possibili, spero che la Juve Stabia raggiunga il suo obiettivo (la promozione in Serie B, ndr). Sai…vorrei finire la carriera a Castellammare. Magari insieme ai miei fratelli. È un sogno che abbiamo tutti e tre.
L’esordio in Nazionale
Il mio giorno più bello? Penso all’esordio in Nazionale. Ma la vita non è fatta di 24 ore…Mancini mi disse di andare in campo. Nulla più. Grazie a lui ho realizzato un sogno. Mondiale? La Nazionale è un sogno, non un obiettivo. Indossare quella maglia, senza togliere nulla ai club, è la cosa più bella del mondo. Andare oltre i confini italiani? Credo che un calciatore non si debba precludere nulla. Mi piace il calcio spagnolo, lo seguo perché si sposa bene con le mie caratteristiche. Può essere un sogno. Anche se sono innamorato dell’Italia, il paese più bello in assoluto.
Sul rapporto con De Rossi
De Rossi lo sento spesso. Con lui ho un rapporto unico. Ci ho parlato due o tre giorni fa per dirgli che vorrei venire a vedere Roma-Milan di Europa League. Guarda ancora le mie partite e mi punzecchia quando faccio qualche errore. Io? Gli mando un ‘in bocca al lupo’ prima delle partite della Roma.