Al Picco arriverà domani un avversario tutt’altro che da sottovalutare. Lo Spezia ospita il fanalino di coda Lecco, alle prese con una stagione da matricola in Serie B piena di difficoltà, sin dal primo istante. Dalla vittoria dei play-off, la formazione bluceleste si è ritrovata senza stadio e addirittura a rischio partecipazione al campionato. Dopo l’asterisco (e il recupero proprio con lo Spezia della gara inizialmente in programma alla seconda giornata) la squadra ha avuto un netto calo nel girone di ritorno e il mercato di gennaio non ha aiutato.
Quasi spacciato
Tre vittorie in casa e due fuori per i manzoniani, che hanno il peggior attacco (29 reti) e la peggior difesa (59) del torneo e hanno finito per cambiare ben quattro allenatori: Foschi, Bonazzoli, Aglietti e in questi giorni Malgrati, soluzione interna proprio poco prima dello Spezia. Il mercato invernale ha stravolto la squadra e non solo non ha portato gli effetti sperati, ma successivamente è arrivato il divorzio dal DS Fracchiolla e pure parole gravissime del patron Di Nunno, fino ad arrivare ai 22 punti di oggi. Decisamente pochi per sperare. Malgrati ha parlato della necessità di provare a vincerle tutte, ma le difficoltà sono state evidenti: il club ha pagato non solo il salto di categoria, ma anche scelte poco felici e mercati inadeguati. La matematica lascia ancora pochissimi spiragli e una sconfitta ulteriore al Picco potrebbe chiuderli quasi del tutto, ma lo Spezia dovrà stare attento e soprattutto dovrà avere l’obbligo di vincere. Con buona pace di Elio Capradossi, Eugenio Lamanna e Eddie Salcedo, tutti arrivati a gennaio per risollevare le sorti di una società che appariva già da subito spacciata.