In avvicinamento alla sfida tra Brescia e Spezia abbiamo intervistato in esclusiva un doppio ex come Marco Gorzegno, storica icona aquilotta che ha vestito entrambe le maglie in carriera. L’ex difensore fu protagonista dello Spezia miracoloso che conquistò la Serie B nel 2006 e la salvezza l’anno successivo contro il Verona. È un giocatore che ha saputo creare con la piazza un legame indissolubile, tanto da non nascondersi nell’affermare che il suo cuore batte per lo Spezia e che sabato farà il tifo per le Aquile. Certamente anche l’esperienza di Brescia è stata per lui molto importante e lo ha portato a ottenere il quarto posto in classifica nel campionato di Serie B 2008/’09, senza però raggiungere la promozione in Serie A perdendo il playoff con il Livorno. Oggi, anche grazie alla sua fede aquilotta, parla più che volentieri di una sfida che lo riguarda da vicino. La redazione di Spezia1906.com lo ha intervistato in esclusiva.
Per lei che significato avrà la sfida di sabato contro il Brescia, avendo giocato in entrambe le squadre?
È una partita che sarà molto importante dal punto di vista della classifica. Sono stato molto bene a Brescia, visto che lì ho raggiunto il picco più alto della mia carriera sfiorando la Serie A. Però il mio cuore batte per lo Spezia, quindi spero che riesca a ottenere un risultato positivo che lo aiuti verso questa corsa salvezza.
Come vede la sfida tra lo Spezia che è in zona playout e il Brescia che invece è settimo in classifica?
Il campionato in questa fase è molto complicato, anche perché la classifica è decisamente corta. Ci sono squadre che lottano per i playoff e altre che lottano per la salvezza e ci sono ancora tanti scontri diretti sia in chiave salvezza sia per la zona alta della classifica. Per lo Spezia i match con Brescia e Palermo saranno importanti per capire se si riuscirà a salvarsi evitando i play-out e mi auguro che in questa partita non si debba assistere a errori arbitrali come è successo sabato scorso contro la Sampdoria. A questo punto del campionato anche queste circostanze pesano e gravano molto sulla squadra. Si è scelta la tecnologia però poi se non viene utilizzata in maniera consona si possono creare fastidi e malumori. Una volta senza il Var ci poteva stare la svista arbitrale, invece oggi non è ammissibile. Spero che la squadra non viva questo come un alibi ma al contrario che sia la spinta per dare tutto.
Secondo lei cosa dovrebbe fare lo Spezia per evitare i play-out?
In questo momento la classifica dice che se la giocano Spezia e Bari, due piazze importanti. Lo Spezia secondo me ha la possibilità di riuscire a fare più punti per potersi salvare, perché è una squadra che è in forma e può giocarsela con chiunque. È la classifica di un annata storta, ma quella di D’Angelo è una buona squadra. Sarà molto importante la sfida fuori casa contro il Cosenza perché è una diretta avversaria ed è l’unica che ha da disputare tre scontri diretti. Il campionato di Serie B è avvincente perché le squadre lottano per i loro obiettivi fino alla fine. Mi auguro che lo Spezia riesca a salvarsi senza passare dai play-out perché sono gare molto toste da affrontare dal punto di vista psicologico.
Cosa le ha lasciato l’esperienza di Brescia?
Andare a Brescia è stata una scelta legata alla situazione che stava vivendo in quel momento lo Spezia. La società che era subentrata in seguito al fallimento mi aveva comunicato che non poteva mantenere la squadra in Serie C e a quel punto scelsi Brescia. Ho avuto la fortuna di fare un ottimo campionato, concluso purtroppo con la sconfitta nella finale con il Livorno. Quella lombarda è una piazza molto importante, che ha avuto molti cambiamenti negli ultimi anni e sta ricercando di trovare il suo equilibrio.
Invece cosa le ha lasciato l’esperienza a Spezia?
Spezia è un pezzo di vita. Con la squadra del 2006 eravamo riusciti a creare un bel legame e un affiatamento con tutta la città. Sarebbe bello che la famosa frase di Paolo Ponzo non resti solo uno slogan per una maglietta ma che la si legga per poi attuarla veramente. Quindi la frase di “Paolino” sulle maglie è stata una bella iniziativa, ma bisogna realmente leggerla e viverla come lui e come noi vivevamo quello Spezia.
Cosa ne pensa di mister D’Angelo?
Conosco molto bene il suo staff ma non lui personalmente. Penso che sia un buon allenatore e che stia facendo un buon lavoro. I risultati nel calcio sono molto importanti e mi auguro che riesca a portare a termine questa impresa.
Cosa ne pensa del ritorno di Vignali in maglia bianca?
Mantenere un po’ di “spezzinità” aiuta, perché solo chi conosce il territorio sa cosa vuol dire per i tifosi e per la città che lo Spezia rimanga in Serie B. Le persone amano la propria squadra di calcio e hanno una passione che difficilmente da altre parti si trova. Quindi il ritorno di Vignali in maglia bianca è un segnale positivo per far capire cosa vuol dire giocare a Spezia e indossare questa maglia.