3 Maggio 2024 - 17:46

Cosenza, De Paola: “Guarascio deve riscattare Tutino: è il simbolo della squadra”

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Domenica lo Spezia fa visita al Cosenza al Marulla per l’ultima trasferta della stagione regolare. I bianchi, con 40 punti all’attivo e un prezioso +3 sulla zona rossa, fanno visita ai Lupi con la voglia di blindare la salvezza diretta in questo complicato campionato di Serie B. Invece i padroni di casa hanno messo in cassaforte la salvezza, battendo l’Ascoli nella scorsa giornata di campionato. Per i Calabresi la prima parte del campionato era stata caratterizzata dall’ entusiasmo per i nuovi acquisti e per il gradito ritorno di Tutino. L’ex centrocampista dei rossoblù Luciano De Paola in un’ intervista rilasciata al “Corriere della Calabria” ha elogiato Tutino e ha commentato la stagione dei cosentini.

Le sue parole 

Parto dal presupposto che Gigi è stato un’icona a Cosenza. Conosco bene Saurini che ha allenato Tutino nella Primavera del Napoli e mi ha parlato molto di lui. Mi ha detto che è un giocatore particolare che se trova l’ambiente giusto e il calore dei tifosi fa la differenza come pochi. Cosenza è la sua piazza. Non so se riuscirà a raggiungere Gigi perché per me Gigi è stato l’apoteosi del calcio cosentino per l’attaccamento, la serietà e l’equilibrio. Ma può avvicinarsi. Se Guarascio vuole continuare a fare calcio a Cosenza, non ha alternative, deve riscattarlo. Tutino è diventato il simbolo di questa squadra. Penso che un imprenditore scaltro e intelligente qual è lui, capisca bene che un affare del genere potrà solo giovargli. Tutino è l’uomo giusto per avvicinare la gente allo stadio. La stagione? l Cosenza quest’anno è fortissimo, la squadra più forte che ha costruito Guarascio. Soprattutto dal centrocampo in su. Il problema è che Cosenza è una piazza importante, è uno stadio pesante e devi avere una grande personalità per starci dentro, altrimenti puoi andare in difficoltà. Il Cosenza di oggi ha una qualità immensa. Ha un leader e finalizzatore come Tutino, ha Marras che mi fa impazzire e mi ricorda Strefezza, e poi ancora Florenzi, Calò, D’Orazio, tutti giocatori bravi. Però, quando arrivi in momenti delicati della stagione, bisogna essere pronti a tenere la barra dritta. Questa cosa qui secondo me un po’ quest’anno è mancata

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