Spezia-Venezia vale molto più che una singola partita, ma questo resta evidente. D’Angelo e Vanoli si giocano un futuro che potrebbe anche essere già scritto: per il tecnico delle Aquile salvezza significa un altro anno di contratto, mentre il collega, comunque vada, ha sirene dalla A. La cosa evidente, rileva Il Secolo XIX, è l’impatto deciso che l’allenatore pescarese ha avuto sulla squadra: 1,29 punti a partita, un totale di 48 circa, nono posto potenziale a ridosso dei play-off. Il tutto con l’handicap Reca, praticamente mai avuto a parte le ultime gare, decisioni arbitrali avverse, in una media leggermente inferiore di quelle di Pisa, considerando che fino a fine gennaio non ha però avuto gli innesti richiesti.
Sfida finale
La gara che chiude il campionato sarà contro il collega Vanoli, emergente (ma nemmeno troppo) della B che si gioca la promozione diretta con un occhio a Como ma sapendo comunque di essere terzo e fra i favoriti per i play-off. Lo stesso tecnico, cercato dal Torino, potrebbe comunque approdare in A il prossimo anno, con clausola rescissoria di 500.000 euro se resta in B e di 1 milione se sale. Una sfida nella sfida.
Con tutti gli scongiuri del caso e comunque vada, non capisco come la società non abbia già parlato con il mister per rinnovare il contratto. Questo è uno scandalo, visto la situazione che ha affrontato e i problemi di mercato che certi personaggi hanno causato, gli stessi che sarebbero dovuti essere messi alla porta da una società competente. Ora il pensiero è solo per la partita e per la salvezza, ma dopo una linea andrà tirata e chi è PROPRIETARIO dovrà decidere chi resta e chi parte, che non è sempre l’allenatore ma anche chi fa la squadra.
Non c’è bisogno di parlare, in caso di salvezza il contratto si rinnova autonomamente