La storia futura del Lecco, appena retrocesso in Serie C dopo un solo anno di cadetteria, rischia di essere molto nebulosa. Ai microfoni di Unica Calcio Lecco, il vulcanico patron Di Nunno ha chiarito la non volontà di rimanere in sella ma anche di iscrivere il club in C. Dalle sue parole emerge la volontà di lasciare al Comune (e a imprenditori interessati) e non al tribunale. Frasi che non fanno certo piacere alla tifoseria bluceleste.
Le parole di Di Nunno
Non farò la fideiussione da 350.000 euro necessaria per iscrivere il club in C, non ho soldi e devo pagare gli altri debiti. Ho detto al Comune di Lecco di chiedere un’apertura di credito per l’iscrizione, mi è stato risposto che proveranno a cercare un imprenditore disposto. Ora sto vendendo la casa che ho a Milano e nei prossimi giorni pagherò i contributi e gli stipendi di maggio e giugno. I creditori aspetteranno, ma non posso fallire: il Lecco non lo lascio in tribunale ma al Comune. Aliberti? Gli ho chiesto 1 milione, 1 e mezzo. Non deve preoccuparsi, i debiti li pagherò io, poi resterà 1 milione di arretrati per lo stadio ma è un problema del Comune.