Lo Spezia fa i conti… e vuole restare in regola. Il Secolo XIX, con il mercato in entrata praticamente chiuso, fa il punto sulla situazione dello Spezia e su un tema patrimoniale che oggi resta più che mai di attualità. La società è assolutamente in regola con i pagamenti degli stipendi (effettuati l’8 luglio per il mese di giugno con relativi contributi), ma è alle prese con il “caso Nagy”.
I motivi
Il club bianco, “segnalato” in Lega B da Cellino insieme a Sampdoria e Juve Stabia, al 30 giugno scorso aveva alcuni indicatori fuori soglia ed era obbligata a vendere prima di comprare: le uscite di Strelec, Holm, Dragowski, prima di Nikolaou hanno totalmente evitato ogni dubbio, ma è stata l’operazione Nagy a far storcere il naso visto che lo Spezia ha esercitato 1,2 milioni di riscatto il 15 giugno, quando gli indicatori erano ancora negativi. Non è ovviamente l’unico caso in cui questo succede, anche perché la questione è una sorta di porto franco nella norma, stessa cosa successa anche alla Sampdoria con i riscatti pre-mercato. Domani ci sarà una riunione in Lega per dirimere la questione, con la Federcalcio che ha già ripassato la palla indietro.
Cosa rischia il club bianco?
Dallo Spezia trapela tranquillità nella gestione delle operazioni: sicuramente non ci sono in ballo punti di penalizzazione o altro, al massimo può arrivare una sanzione pecuniaria. Come prossimo step si attende ora un’ulteriore fideiussione legata allo sforamento del Salary Cap di 10 milioni di monte ingaggi entro l’8 agosto, data in cui vanno anche coperti tutti i saldi negativi esistenti. Ad oggi, in quel senso, il saldo è assolutamente in positivo. A pesare al momento sulle casse dello Spezia c’è ancora la retrocessione di due stagioni fa, con giocatori fortemente impattanti sul bilancio come Zurkowski e Krollis.
Possibile che persone preposte e ben pagate per gestire una squadra di calcio continuino a fare “cappelle” su tutti i fronti??? …. ma mandateli via a calci, per favore!