Non dovrebbe esserci alcuna penalizzazione per lo Spezia nella prossima stagione a causa del presunto “sforamento” dell’indice di liquidità, il parametro sotto al quale non si possono fare acquisti in conto capitale senza prima aver venduto per un importo pari o superiore. Domani, giovedì, come scrive Il Secolo XIX, si saprà il responso ufficiale da parte del consulto avviato dai legali della Figc, su input della Lega B per rispondere all’esposto formalizzato dal presidente del Brescia Cellino, più o meno velatamente diretto nei confronti di Samp, Spezia e Juve Stabia. Dal club di via Melara, a differenza della presa di posizione ufficiale della Samp da parte di Matteo Manfredi, si è preferito non commentare la questione in attesa del responso.
Non sono vere e proprie passività
Molto probabilmente, tutti passeranno indenni dall’esposto, non rischiando punti di penalizzazione o l’annullamento delle trattative già avviate più per un “vulnus” nelle norme Noif, in particolare all’articolo 90 che per motivazioni sostanziali. Da quando le regole sono state riformate infatti, ovvero dal 2016, per prassi e non per norma le operazioni di riscatto, non sono state considerate nel calcolo dell’indice come vere e proprie passività, circostanza che potrebbe cambiare in futuro, a partire dalla prossima sessione di calciomercato, con misure più rigide introdotte ad hoc.
Il nodo da sciogliere
Nel caso dello Spezia, il nodo da sciogliere riguarderebbe il riscatto di Nagy, effettuato nei termini del prestito con riscatto dal Pisa il 15 giugno, prima delle cessioni eccellenti di Dragowski, Holm e Nikolaou, che solo dopo quella data hanno ristabilito un certo equilibrio nel rapporto crediti-debiti dello stato patrimoniale. Ovviamente le posizioni di Spezia, Samp e Juve Stabia presentano profili distinti, che necessitano attente e distinte valutazioni.