Il vero e proprio terremoto andato in scena ieri sera relativo alla sospensione di Macia da parte dei Platek trova questa mattina ampio spazio sui quotidiani locali. Nello spiegare lo scenario riguardante i prossimi step dell’uscita del dirigente dal club, La Nazione prova a scavare più a fondo cercando i motivi della decisione così brusca e drastica. Anche perché dalla società nessuno ha voluto fornire spiegazioni sulla frattura insanabile, anche se i motivi sono intuibili.
Diverse vedute sul mercato
Il quotidiano spiega come ci fosse una forte divergenza fra lo spagnolo e la proprietà, emersa anche nell’ultimo confronto a distanza. Macia si è attenuto alla rigida politica di tagli di costi e ingaggi pur mantenendo la competitività della squadra. Secondo quanto si legge, gli ultimi contrasti ci sarebbero stati anche sulla recente vicenda portieri, con le firme bloccate a lungo soprattuto per Sarr e arrivate solo dopo la cessione di Bastoni. Così per Pio Esposito e anche per Bertinato. Pure sull’operazione Nikolaou col Palermo che ha portato Aurelio e Soleri in maglia bianca ci sarebbero stati attriti, visto che dall’America si sarebbe preferito solo cash piuttosto che uno scambio. A conti fatti, l’area tecnica aveva portato nelle casse dei Platek circa 6 milioni di attivo con le cessioni, ma evidentemente non è bastato. Di avviso simile anche Il Secolo XIX, che svela come ci fossero poche possibilità di mettere in campo le idee del dirigente con tempi di programmazione stretti. A pesare è stato anche il ritardo nel taglio del monte ingaggi in vista di agosto.
Ecco che comincia a delinearsi il quadro della situazione e non mi sembra dei migliori, c’è d’aspettarsi una svendita che potrebbe coinvolgere anche pezzi del telaio costruito da D’Angelo e quindi trovarci con una squadra indebolita perché sia chiaro se si vuole incassare, sarà sicuramente più facile vendere pezzi come S.Esposito piuttosto che Muhl o Krollis, ed ora inizio ad aver paura di quello che potrebbero decidere i Platek. Tanti continuano a dire che dovremmo ringraziarli per aver rinnovato il Picco, forse sbaglio ma avrei ritenuto più logico dirigere le risorse su di un progetto tecnico valido che portando il mantenimento della categoria garantisce anche gli introiti maggiori ed ottenuto questo rinnovare in più fasi lo stadio. Certo ci voleva una dirigenza diversa capace di intervenire con innesti mirati nell’ultimo mercato di A …..non prendere certo Shomurodov e Krollis a peso d’oro e questo porta all’errore dovuto alla non conoscenza del mondo del calcio e di aver voluto continuare ad affidarsi a dirigenti sbagliati. Ora spero con tutto il cuore da tifoso di essere smentito, ma le premesse sembrano portare a rientri economici per arrivare alla vendita della società e questo non farà certo bene alla squadra.
Ciao tutti ! Che macia ha fatto dei disastri non ci sono dubbi ma la proprietà. I sembra che voglia fare le nozze coi fichi secchi e poi non capisco perché investire così tanti soldi ,a discapito della squadra , per lo stadio che è di propria del comune o sbaglio .. comunque forza AQUILE sempre
Mai avuto simpatia per Macia. Al suo arrivo ha fatto licenziare dipendenti che erano lì da 14 anni per inserire i suoi amici….ora chi la fa l’aspetti. Però a favore dei Platek occorre ricordare che 20 milioni di ingaggi sono una enormità, per una squadra che a gennaio ha inserito altri giocatori (Mateju, Nagy, Di Serio, ecc.) che non campano d’aria. Si è lavorato male per colpa di dirigenti voluti e difesi a spada tratta dalla società. I lavori allo stadio secondo i Platek dovrebbero essere finanziati dalle cessioni di Krollis, Muhl, Verde, e chissà chi altro, ma offerte non ce ne sono, perchè Muhl presentato da Macia come il nuovo Beckenbauer è tutt’altro, Verde costa troppo, e Krollis non fa gol neanche se gioca con le mani. È il gatto che si morde la coda e non vedo all’orizzonte giovani di valore da vendere o inserire in prima squdra, con la Primavera che ha dato il solito libera tutti. Unica soluzione un apporto dall’America di 30 – diconsi trenta – milioni per ricapitalizzarsi, ma il problema dell’ingaggio che vìola le regole della B rimane. Con competenze tecniche dirigenziali lari a zero.