28 Luglio 2024 - 17:50

Poche luci e tante ombre. Macia lascerà un ricordo sbiadito

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Era stato annunciato all’alba della terza stagione in Serie A dello Spezia Calcio, quella che sarebbe stata l’ultima, il 12 settembre 2022. Oggi, a quasi due anni pieni da quel giorno, si conclude bruscamente in un sabato di luglio la permanenza di Eduardo Macia allo Spezia. Un percorso che, a conti fatti, oggi prevede più ombre che luci, tanto che spesso lo spagnolo ha ricevuto critiche anche feroci da parte della piazza, che l’ha accusato di essere uno dei principali responsabili degli ultimi risultati deludenti.

Da Kiwior… agli acquisti sbagliati

Macia si era presentato come uno dei profili di maggior esperienza internazionale e pronto per mantenere stabilmente in A l’assetto dello Spezia. Nei tre mercati (e mezzo contando questo), però, scelte e risultati sportivi hanno finito per non dargli ragione. A bilancio, il dirigente vanta la cessione più onerosa della storia dello Spezia: quella di Jakub Kiwior a gennaio 2023 all’Arsenal per 25 milioni più bonus, un tesoretto record per un piccolo club, con ossigeno per le casse nonostante la mancanza in campo di un leader. Accanto a questo, restano i nei degli ingaggi di Zurkowski, Shomurodov, Moutinho, Cipot e Krollis nella sessa sessione, soprattutto i primi due sulla carta funzionali alle chances salvezza aquilotte, ma di fatto rivelatisi veri e propri flop. Anche nella scorsa estate, non sono state più felici le idee Mühl e Antonucci, il cui apporto è stato sotto le aspettative (con ammortamento pesante a bilancio). Pure la scelta degli allenatori non lo ha premiato: il cambio Gotti-Semplici non ha evitato la discesa in B e anche il profilo di Alvini per ripartire dopo la retrocessione ha lasciato solo amarezze.

Profili di proprietà e qualche intuizione

Macia ha sempre ribadito un mantra anche importante: costruire una squadra con meno prestiti possibili, con un patrimonio di giocatori del club da poter valorizzare e ripartire da un’impalcatura che possa così costituire un percorso. Un’idea sulla carta di lungimiranza a occhio al futuro, anche se spesso e volentieri oggi lo Spezia si ritrova “prigioniero” di alcuni contratti e ingaggi insostenibili di giocatori che non hanno mercato. Nella gestione dell’ex Fiorentina e Bordeaux, però, bisogna sottolineare anche qualche intuizione importante: Wiśniewski, che ha dimostrato buone caratteristiche già in A, mentre in B il rilancio di Elia, la giovinezza di Kouda, i profili “da combattenti” di Bandinelli, Di Serio, Falcinelli, Mateju e Nagy, tutti oggi di proprietà e utili per raggiungere la salvezza.

I motivi dell’addio

Oggi, in un momento di profonda spending review del club bianco, con voci insistenti di una prossima vendita della società da parte dei Platek, con un mercato chiuso a metà luglio e con il diktat chiaro da parte della proprietà di tagliare il più possibile su ingaggi le strade si separano. Dalla società bocche cucite sui motivi della drastica decisione, anche perché fino a ieri Macia era in ritiro a Santa Cristina e ha osservato insieme al DS Melissano la partita amichevole contro l’Empoli. Probabile che dietro ai motivi ci siano incongruenze e mancata convergenza sulle scelte di mercato e di gestione finanziaria. Una rottura, quindi, consumata in giornata, che impone anche alcune riflessioni sulle tempistiche della sospensione, che di fatto è un allontanamento di un profilo con contratto non sportivo proprio nel pieno della sessione di calciomercato. In attesa di una possibile nuova entrata in quella stessa società che solo poche settimane fa confermava in blocco l’area tecnica, si conclude un percorso con più ombre che luci. 

4 thoughts on “Poche luci e tante ombre. Macia lascerà un ricordo sbiadito

  1. Penso che oggi più che mai dovremmo aver paura delle scelte future della proprietà, dopo i disastri la riconferma a tambur battente, ora la società lo caccia …..spero di essere smentito ma temo per quello che succederà da domani.

  2. Questa notizia crea solo disorientamento perché mancano le motivazioni.
    Stiamo parlando di un licenziamento in tronco di un dipendente della società e ciò deve avere delle ragioni ben definite e gravi.
    A questo punto una delle due parti deve fare chiarezza,già circolano tantissime voci dei soliti super informati che poi nom sanno nulla
    A noi tifosi resta solo di stringerci al Mister e al gruppo e dargli fiducia e serenità
    Forza Aquile

  3. Macia lascerà solo quasi una doppia retrocessione dalla A alla C condita da infiniti errori di valutazione e disastri vari…Deve solo ringraziare un incompetente come Piatek che lo ha lasciato al suo posto per ben due stagioni e D’angelo che col suo lavoro ci ha salvato all’ultimo…
    Soo ESULTANZA sul suo LICENZIAMENTO

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