Lo Spezia ha una sua eccellenza, si chiama Luca D’Angelo. Il pescarese, confermato a furor di popolo dopo la salvezza della scorsa stagione, è il punto fermo della squadra. Non è un caso se i tifosi si sentono al sicuro quando leggono di una sua decisione sul mercato e spesso si fidano delle sue scelte. L’all-in con il Venezia ha ribaltato letteralmente la stagione, permettendogli di guadagnarsi conferma e anche salvezza del club da un default che sarebbe stato inarrestabile con la Serie C. 1,36 punti a gara in 25 partite, media da play-off, una partita persa su cinque, un passo simile a quello battuto a Pisa e Caserta, Bassano e Andria.
Che primato
E oggi D’Angelo può vantare un personale record, che già lo pone avanti a tutti: come rileva Il Secolo XIX è l’allenatore in Serie B che ha il contratto in essere più lungo. Nel prolungamento sottoscritto a giugno ha firmato un triennale che diventa di quattro anni in caso di promozione in A, una scadenza che non ha nemmeno Dionisi a Palermo, “secondo in classifica” con un triennale secco. Gli altri hanno tutti al massimo un biennale, per la maggior parte ci sono rapporti a breve termine fino al 2025. Non un dettaglio: il lungo rapporto sottoscritto con il tecnico permette a D’Angelo di lavorare con grande serenità e tranquillità, facendo la differenza. Il rinnovo aveva placato i bollenti spiriti di una tifoseria inferocita per la pessima stagione, dando le giuste garanzie anche per le settimane a venire. Il mese di agosto, fra primi impegni in campo e fine mercato, stabilirà il vero peso della squadra, col rischio di perdere qualcosa in coda alla sessione. Ma l’allenatore c’è. Ed è un plus.