Aurelio: “Spezia passionale come me. Il Picco è incredibile”

Riparte dalle emozioni provate al Picco la chiacchierata di Giuseppe Aurelio con La Nazione dopo un inizio di campionato davvero ottimo da parte dello Spezia. Un catino bollente che ha regalato tanta gioia anche a chi viene da uno stadio caldo come il Barbera di Palermo: “All’angolo di Esposito i tifosi sapevano che avremmo segnato, ci hanno spinto in modo incredibile” racconta. L’adrenalina liberata con il pallone calciato lontano, con scarpa annessa.

Percorso duro

La sua carriera parte da lontano: via da casa a 14 anni direzione Sassuolo, una crescita frettolosa, poi Imolese, Gubbio e Pontedera, fino alla chiamata del Palermo. E quando c’è stata l’opportunità Spezia tutto è stato semplice: “Ho detto subito di sì, ci siamo accordati. Qui ci sono possibilità di crescita, la piazza ha tanto calore, ideale per me. Sono orgoglioso di indossare una maglia con uno scudetto sul petto, mi sono informato e ho guardato un video in merito“. Aurelio si dice affascinato dallo stadio, un’area che coccola e circa, un tutt’uno col pubblico: “Quando il Picco spinge si sente, si è visto con Frosinone e Cesena. Il pubblico è letteralmente il dodicesimo uomo“.

Gruppo unito

Oggi lo Spezia è la forza del collettivo, con il giusto mix. E Aurelio ci si è inserito alla grande: “Credo di avere già buona esperienza in B, ma siamo tutti titolari. Chi entra a gara in corso può risolvere la partita, come successo a me o a Soleri“. Poi, inevitabile un riferimento al campionato: “Pensiamo a salvarci il prima possibile, poi fra marzo e aprile valuteremo la classifica” spiega. E intanto è in arrivo il match di Cremona: “La B è un campionato difficile, ci son 34 partite ancora e ognuna sarà quasi una finale. Dovremo andare allo Zini a giocare da Spezia” conclude.