Una giornata campale, poi alla fine la montagna ha partorito il topolino. La Lega B è uscita ieri con un nulla di fatto dall’assemblea elettiva, al culmine di ore anche di animi e toni accesi a Milano: tutto rimandato al 9-10 ottobre. La Gazzetta Dello Sport ripercorre i principali momenti della questione, spiegando come lo slittamento non sia foriero di buone notizie: la discussione resta aperta.
Gli scenari
La rosea ipotizza qualche possibilità: Balata potrebbe convincere gli oppositori a farsi rieleggere, oppure potrebbe uscire un altro candidato forte con maggioranza convincente. O ancora la via del commissariamento, ma al momento impossibile prima dell’assemblea federale della FIGC. La B dovrà presentare un presidente forte, con la massima compattezza delle società.
I motivi della frattura
Sul Corriere Dello Sport troviamo invece i possibili motivi che hanno portato al flop dell’appuntamento. C’è una ragione innanzitutto politica: diversi club non hanno condiviso la posizione anti-Gravina di Balata e vicino alla Lega A. Ma c’è anche (e forse soprattutto) la questione economica: la B ha perso tanti introiti dai diritti TV, circa 2 milioni a club, nel momento in cui i grandi broadcaster si sono interessati alle competizioni internazionali. Un paradosso se pensiamo al fatto che il torneo è invece cresciuto in appeal e piace per il suo equilibrio e per la spettacolarità dei play-off.
Corradino si è ritirato
Il Secolo XIX spiega la questione anche dal punto di vista dello Spezia. Il club di Via Melara, regolarmente presente ieri (assente solo il Pisa) ha mantenuto una posizione coerente verso la rielezione dell’attuale presidente, insieme a Brescia, Catanzaro e Cosenza. Contestualmente, visto l’aggiornarsi ad altra data, anche Andrea Corradino (candidato a Consigliere) ha ritirato la sua candidatura, così come gli altri. Probabile che il vicepresidente aquilotto si ripresenti alla prossima votazione, visto che la problematica non era legata alla sua posizione, ma tutto gira intorno a Balata.
