Il Secolo XIX oggi in edicola si occupa nel suo fascicolo sportivo del tecnico aquilotto Luca D’Angelo, analizzando la sua storia. Per raccontarla, il quotidiano fa due passi indietro per capire cosa c’è alla base di un personaggio schietto e sempre se stesso. La sua vita inizia a Pescara, crescendo fra non poche difficoltà, riuscendo ad aggrapparsi al pallone e finendo al Chieti. Un altro episodio porta al 1992, quando i neroverdi incrociano il Palermo e arriva una sconfitta sonora: scoppia la contestazione, l’allenatore Balugani rischia la pelle circondato dai facinorosi, D’Angelo si fa largo e pone in salvo il suo tecnico.
Condottiero
Una storia che oggi fa capire chi è Luca D’Angelo, uno che nella storia dello Spezia ci è già entrato con la incredibile salvezza della scorsa stagione. Sempre legatissimo a Pescara e alla famiglia, ma nella sua vita ci sono altri episodi che lo segnano: la perdita di due compagni ed amici al Castel di Sangro nel 1996, poi la vita da allenatore e tanto bagaglio: scaramantico, ama leggere, tifoso dell’Inter da sempre, molto pratico. Con una storia alle spalle così è impossibile non seguirlo. Oggi lo Spezia se lo tiene stretto quell’allenatore mai seduto in panchina, mani dietro la schiena, sempre amato ovunque sia stato.