“Un gesto istintivo, che è nelle mie corde“. Parole e musica di Edoardo Soleri dopo la prodezza dell’Arechi, non però isolata nella sua carriera. Come racconta infatti a Il Secolo XIX, l’attaccante aveva già segnato così al Bologna in amichevole, con la maglia del Palermo. Niente a che vedere con l’importanza di questa, ma è quantomeno qualcosa di già noto. Inevitabile la contentezza personale, con l’obiettivo di continuare così in un campionato lungo e difficile. “Puro istinto, quando ho visto arrivare il pallone di Mateju non ci ho pensato due volte e ci ho provato. Sono cresciuto nel segno di grandi attaccanti. La cosa importante è che sia servito” spiega. Vittoria difficile, voluta e sofferta.
Uomo chiave
Soleri si sta dimostrando un vero e proprio valore aggiunto per lo Spezia: in grado di coprire più ruoli, duro e deciso nei contrasti ma sempre col rispetto degli avversari, spesso in grado di segnare. E da Palermo in molti lo rimpiangono: “Non mancherà mai il rispetto per i rosanero, mi sono rimasti nel cuore. Fa parte del calcio prendere altre strade, ma quella città mi ha dato tanto come io a lei e ora sono concentrato sullo Spezia. Qui mi hanno voluto e mi trovo bene, sento l’affetto di tutti” spiega. Attualmente, l’attaccante deve duellare con un compagno di squadra… decisamente forte sotto rete: Bertola. “È un ragazzo d’oro che sta facendo benissimo anche in Nazionale, avrà un futuro importante” la sua investitura.
Giovani
Poi, il centravanti si concentra sull’attacco delle Aquile. Non mancano i prospetti interessanti: Pio Esposito è un partner ideale ed è “più maturo della sua età, con caratteristiche più o meno simili alle mie“, un altro di quelli che farà strada. Interessante la menzione per Candelari: “Sono rimasto colpito, non lo conoscevo e mi ha impressionato per qualità e personalità” le parole. Un gruppo che funziona al meglio anche grazie a D’Angelo, bravo e preparato: “Mi sto trovando al meglio” conclude Soleri.