Resta per il momento tutto fermo nella trattativa per la cessione delle quote di maggioranza dello Spezia Calcio. Un momento di stallo rispetto alla possibile deadline di fine mese di ottobre con Brera Holdings, in questo momento principale indiziato a rilevare la proprietà del club di Via Melara. C’è una due diligence aperta in corso, ma sembra – scrive Il Secolo XIX – che si possa andare in una data ipotizzabile per metà novembre.
Capstone si ritira?
Il quotidiano spiega qualche dettaglio importante della questione: i Platek gradirebbero l’appoggio di un fondo importante nella trattativa, ma Capstone, che inizialmente sembrava poter entrare nell’operazione, sembrerebbe invece più ai margini. La situazione è più che mai delicata e nella seconda metà dell’anno potrebbe presentarsi più di una questione visto il chiaro autofinanziamento.
E nel 2025?
Al momento, infatti, il patron Robert dall’America, non ha intenzione di investire altri soldi nello Spezia e il risultato è quello di una situazione cristallizzata che potrebbe creare più di un problema nella seconda parte di stagione. Servirebbero circa 17 milioni per completare la stagione, tutto compreso, ma senza ulteriori immissioni della proprietà il tutto diventa percorribile con difficoltà. Ad oggi il club ha pagato gli stipendi di settembre e sono in arrivo quelli di ottobre, grazie alle anticipazioni di contributi Lega e televisivi cui si è avuto accesso, poi tramite alle entrate dalle cessioni di Holm e Kouda (prime tranches). Così lo Spezia non avrà problemi nel presentare alla Covisoc il dato di fine anno a novembre. La scadenza successiva, 16 febbraio 2025, prevede tre mesi di pagamenti da garantire con relativi contributi: i Piatek dovrebbero di nuovo intervenire, ma per quella data servirà almeno l’ingresso di nuovi capitali esterni, pena il rischio di compromettere la stagione.
Bilancio in rosso
Non solo, perché – si legge – anche il prossimo bilancio di fine stagione a giugno potrebbe aumentare il passivo rispetto all’ultimo esercizio, “drogato” dal paracadute. Si parla di un’esposizione fra i 10 e i 15 milioni, cifre che potrebbero spaventare eventuali investitori. Al momento, scrive ancora il quotidiano, oltre a Brera ci sarebbe anche un’altra società: si tratta di Itacahomes, che però non ha ancora avuto approcci diretti con la famiglia americana attualmente proprietaria.