8 Novembre 2024 - 09:56

Menolascina cuore a metà: “Gli Esposito il futuro del nostro calcio”

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Per Michele Menolascina, doppio ex di Juve Stabia-Spezia, la partita del Menti non sarà come le altre. 92 gare con i campani, 61 nel Golfo, rispettivamente con 12 e 11 gol. A lui Il Secolo XIX ha chiesto come vede questa sfida che aspetta due squadre che sorprendentemente per molti sono dentro la zona play off, e sembrano essersi accomodate bene. Ha iniziato parlando di cosa si aspetta dalla partita, dicendo che sarà una gara bella e intensa, perché entrambe stanno dimostrando di meritare il posto in classifica. Poi prosegue sul ricordo di Castellammare, dove ha passato tre anni meravigliosi, tra cui una promozione mancata allo spareggio. «Costruiscono per il terzo anno una squadra che matematicamente non può retrocedere e invece alla fine finisce nella classifica avulsa e perde il campionato. Gente appassionata, un club che ha avuto momenti importanti e che merita la collocazione che ha oggi. Poi uno stadio che ti avvolge nel suo piccolo. In città si sta bene, quando posso torno volentieri».

Il periodo a Spezia

Continuando, è passato all’altro lato, parlando del periodo di quando vestiva la maglia dello Spezia: «Fu una scelta. Ero a fine contratto alla Juve Stabia e mi si presentò l’occasione, ne parlai con il mio agente e ragionammo sul fatto che c’erano grandi ambizioni. Così fu. Se penso al primo anno con Mandorlini e la squadra neopromossa, ho pochi rimpianti, perché il Modena come il Como erano veramente forti, squadre e club attrezzati. Ma se mi viene in mente quello successivo, ho tanta rabbia». Da una squadra che non sale facendo 70 punti, passando per Treviso-Livorno e arrivando fino a Trieste. Menolascina ha poi proseguito parlando della partita più amara della sua carriera: la semifinale di andata del play off. «Sbagliammo, ma l’atteggiamento che avevamo era quello, sicuro e sfrontato. Sull’1-0 per loro bastava speculare, mettersi lì e aspettare; invece attaccammo, per indole, per spinta, e prendemmo quel secondo gol che era difficile da metabolizzare. Sapevo che al ritorno sarebbe stata difficile, ci pensavo la sera dell’andata tornando da Trieste. Peccato, la B poteva arrivare molto prima alla Spezia». Gli rimane però il ricordo di una piazza unica, perché per qualunque giocatore, uscire dal tunnel e trovarsi davanti la Curva Ferrovia era un sogno, «ti fa sentire calciatore vero, lì capisci tante cose di quello che stai facendo. E allora dai tutto e oltre».

Fratelli Esposito protagonisti

Tornando al presente, il doppio ex ha parlato delle due realtà di Juve Stabia e Spezia, sostenendo che sono due squadre formate da due ottimi tecnici e idee. Tutta questione di lavoro e di costrizione. In chiusura, Menolascina ha parlato dei due fratelli Esposito, che domenica saranno i protagonisti della gara: «Credo che il meglio debba ancora venire, hanno margini di miglioramento e di avanzamento in carriera che magari non ipotizzate voi, ma chi li segue sì. Salvatore è un centrocampista unico nel suo genere, che può già giocare in A. Pio arriverà all’Inter e lì avrà la sua consacrazione. Penso che stiano passando dalla Spezia due dei calciatori più importanti del futuro del nostro calcio»

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