I 27 punti che ha raccolto lo Spezia hanno il peso di una squadra imbattuta, che è addirittura diventata…maggiorenne. Come scrive La Nazione, il lavoro di D’Angelo è addirittura migliore rispetto a quel periodo d’oro avuto con il Pisa quando, nel 2021/22, rimase con l’amaro in bocca, sconfitta ai playoff dal Monza, dopo aver guidato il torneo ed essendo, dopo 13 turni, secondo. Ma con 25 punti, in virtù di due sconfitte, sebbene avesse segnato un gol in più, ma subito anche tre reti, rispetto ad oggi. Ad un terzo del campionato non è male avere 27 punti, e se non ci fossero due battistrada come Pisa e Sassuolo, sarebbe anche un cammino più degno di nota. Quello che salta all’occhio, infatti, è la differenza tra le tre che guidano il torneo e chi le segue. Il Cesena, quarto, ha sei punti in meno dello Spezia che, dopo la pausa, accoglierà al Picco il Sudtirol per proseguire nella serie utile e ritrovando pure il miglior Salvatore Esposito (oltre ad Aurelio).
Occhio al giallo
Chi invece non smette di attrarre le attenzioni è il fratello Pio, con una personalità da vendere, pronto già per il grande salto nella serie superiore. Bravo a capitalizzare le occasioni, con già 6 reti all’attivo, ovvero una ogni 118 minuti. Sbloccati poi Colak e Di Serio, ce ne saranno da vedere delle belle, visto che l’italiano è stato anche uno dei migliori “difensori”, tanto da beccarsi in Campania pure un giallo che lo porta però in diffida. Con lui, in bilico per la squalifica, c’è pure Bertola, sempre alle prese con la questione rinnovo: il perché non sia ancora arrivato, per garantire allo Spezia una monetizzazione, non è ancora chiaro.