La Nazione oggi in edicola dedica un approfondimento al vero condottiero dello Spezia, quel Luca D’Angelo che da un anno esatto a questa parte ha riportato il sorriso alla gente del Picco. È un po’ l’anti-divo per eccellenza, un po’ schivo come gli spezzini, ma anche molto ironico e dalla grande bontà d’animo.
Amatissimo
In poco tempo ha saputo conquistare tutti con la sua semplicità, la sua cultura operaia e (perché no) anche una sana dose di scaramanzia. Lo stesso tecnico ha più volte usato parole di grande stima per la città e i suoi abitanti, entrando di diritto nei cuori della gente e ora anche nella storia dello Spezia con i suoi risultati sul campo. Conosce benissimo la categoria, la sua esperienza parla per lui, è abile nella tattica e passa dal 3-5-2 al 3-4-1-2, variando gli interpreti a piacimento.
Squadra verticale
E il suo Spezia è così: verticale, solido e concreto, con pochi sfarzi e tanta sostanza. I calci piazzati sono la specialità della casa, ma pure i gol su azione ora stanno arrivando, con una grande capacità di gestire il gruppo. Italiano prima e Motta poi riuscirono a trarre il massimo da un gruppo che vinse la B e si salvò in A con il mercato bloccato, ora D’Angelo ha coniato un ambiente idilliaco per tutti. Un vero e proprio sistema-Spezia, che sta portando le Aquile a volare.