Condottiero dello Spezia degli “Invincibili”, Andrea Mandorlini è stato capace nel campionato di C2 1999-2000 di conquistare una promozione in C1 e di battere ogni record: imbattibilità, 76 punti in classifica (record assoluto per la categoria) con 15 lunghezze di vantaggio sull’Alessandria seconda, miglior difesa del torneo con soli 17 gol subiti, secondo miglior attacco con 52 realizzate, 21 vittorie, 13 pareggi e 0 sconfitte. Sì, avete letto bene: zero sconfitte. Grazie al suo carisma, l’allenatore è riuscito a trascinare i suoi fino a due semifinali playoff nel 2001 e nel 2002. Gare poi finite male poiché prima contro il Como e poi con la Triestina. Quella era una squadra molto amata dai tifosi aquilotti, che portava sempre un Picco sold out a ogni match casalingo. A distanza di 24 anni anche i ragazzi guidati da D’Angelo provano a seguire le orme dei loro predecessori e a scrivere un’altra pagina di storia importante dato che al momento sono ancora imbattuti e vantano la miglior difesa del campionato con soli otto gol subiti. La redazione di Spezia1906.com lo ha contattato in esclusiva per avere un parere sulla squadra guidata da D’Angelo, che sta stupendo tutti con un campionato di altissimo livello.
Lo Spezia è ancora imbattuto dopo 13 turni. Si aspettava che potesse essere lassù a questo punto della stagione?
Forse non se lo aspettava nessuno, però se i ragazzi sono in quella posizione di classifica è perché se lo meritano. Per quel che mi riguarda ho sempre sperato che facesse bene perché io sono molto legato a Spezia e me la porto nel cuore. Quest’anno sta facendo tutto quello che i tifosi desideravano: i miei complimenti a D’angelo e alla sua squadra per il buon campionato che stanno disputando.
Secondo lei ci sono i presupposti per sperare nella promozione in massima serie?
Ora è ancora presto per dirlo, ma credo che ormai la squadra abbia una sua identità. Se ti trovi in posizioni di vertici già da inizio campionato le possibilità di poter sperare in una promozione possono aumentare. Se è lì ed è imbattuto vuol dire che dei valori ci sono e credo possa ambire a rimanere lì fino alla fine.
Lo Spezia dopo gli scivoloni dell’anno passato è tornato ad avere solidità: che idea si è fatto del lavoro di D’Angelo?
Non lo conosco personalmente ma sta facendo molto bene e i risultati parlano per lui e per il gruppo. Quindi posso solo che pensare bene e augurargli di continuare così.
Da ex difensore, cosa ne pensa del reparto arretrato?
Credo che per vincere e per essere una squadra competitiva il subire poco che non riguarda solo i difensori ma tutta la squadra è determinante. Quindi se lo Spezia subisce poco vuol dire che è una squadra solida e che ha tutte le possibilità per arrivare in fondo.
Secondo lei quanti margini di miglioramento ha un giocatore come Pio Esposito?
È migliorato tanto anche grazie al mister e ai compagni che gli danno competitività durante gli allenamenti.
La domanda è d’obbligo: secondo lei questa squadra può riprendere le orme della squadra che allenò lei?
Noi abbiamo fatto un campionato imbattuti, poi credo che avremmo meritato di andare in Serie A. Solo che non vorrei fare paragoni, lo Spezia è lo Spezia di adesso e gli auguro con tutto il cuore di arrivare in Serie A. Se lo merita e se lo merita anche la piazza. Sono molto legato a Spezia e lo sarò per sempre.