21 Novembre 2024 - 16:20

Aurelio ospite in classe: “Lo sport chiede sacrifici, poi sono ripagati”

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Giornata speciale per l’esterno delle Aquile Giuseppe Aurelio, ospite alla Scuola Secondaria di primo grado “D. Alighieri” di Aulla in una rinnovata sinergia con gli istituti della provincia. Il giocatore ha fatto visita alle classi prime, inaugurando il ciclo di appuntamenti. Gli alunni hanno rivolto numerose domande al calciatore, inerenti alla famiglia, ai sacrifici, agli idoli ed alle emozioni che lo sport porta con sé. Fra questi anche il bullismo, che ha visto particolarmente coinvolto Aurelio. Il sito ufficiale delle Aquile riporta le risposte dell’aquilotto, con tanto di autografi rilasciati alla giovane platea.

Le parole di Aurelio

Non mi sono mai piaciuti i bulli e ho sempre fatto il possibile per proteggere chi vedevo vessato da loro. Anche voi dovete unirvi per fare in modo che i bulli perdano tutta la loro efficacia, perché l’unione fa la forza e nessuno deve rimanere indietro. Io sono andato via di casa molto giovane e all’inizio è stato difficile, ma ho una famiglia fantastica che mi ha sempre supportato e che mi è sempre stata vicina lungo tutto il percorso, aiutandomi sicuramente ad accrescere la forza interiore che è fondamentale per superare le difficoltà che nello sport come nella vita si possono palesare. Lo studio? Mi piaceva matematica, infatti ho studiato ragioneria e avrei voluto proseguire anche nel percorso universitario Sarebbe stato sicuramente un sacrificio in più considerati i tanti impegni che ha un calciatore, ma non per questo impossibile. La vita di un professionista non è sicuramente solo lustrini e applausi, ma servono applicazione, determinazione e spirito di sacrificio. Oltre al campo, ci sono anche tante rinunce da fare al di fuori, ma valgono la pena per poi vivere le emozioni ogni weekend. Spezia? Abbiamo un gruppo unito, forte e io sono davvero orgoglioso di essere qui e poter indossare la maglia bianca, perché solo girando in città si percepisce cosa lo Spezia voglia dire per la sua gente, pertanto non posso che esserne onorato e allo stesso tempo determinato a ripagare, insieme ai miei compagni, così tanto affetto.

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