Il giovane centrocampista dello Spezia Pietro Candelari ha rilasciato una bella intervista all’edizione di Ancona del Corriere Adriatico, la sua città natale. Il classe 2005 sta vivendo un ottimo momento: la seconda stagione in B cui ha fatto seguito anche la convocazione in Nazionale U20 con Corradi e ha raccontato al quotidiano il bel momento che sta attraversando. “Sto crescendo tanto, è tutto vero anche se cerco di pensarci poco. Sono alla seconda annata fra i professionisti ma ci sono abituato: mi giro e vedo calciatori affermati cui cerco sempre di rubare qualcosa, ma sono consapevole della strada da percorrere” dice.
Bagaglio
Il viaggio di Candelari è partito proprio dalla sua Ancona, dalla Nuova Folgore a 7 anni fino al passaggio alla Giovane Ancona. Quindi il Fano e poi il settore giovanile dello Spezia, con tanti allenatori, luoghi ed esperienze che porta nel cuore. In un ricordo dei piatti tipici e della tragica (sportivamente parlando) situazione dell’Ancona Calcio, il centrocampista spiega anche l’emozione del primo gol fra i pro, a Salerno in Coppa Italia: “Bellissimo, dentro uno stadio prestigioso contro una squadra che giocava in Serie A fino a poco prima. Non lo dimenticherò mai“. E poi la gioia dell’azzurro: “Non ho realizzato subito, ora ci sono più dentro. Contro la Romania mi hanno visto in tanti in tv e sono molto felice. Corradi, come D’Angelo, sa toccare le corde giuste, proprio come Bonucci” spiega. Trovarselo in panchina è sicuramente un’impressione, con consigli importanti dall’alto della sua esperienza. Oggi Candelari ringrazia sentitamente la sua famiglia, che lo ha sempre supportato, nel segno dell’idolo Dybala, da sempre.