Così come per altri tre compagni, Palermo-Spezia sarà una partita speciale anche per Aleš Mateju, che nello scorso gennaio risalì lo stivale dalla Sicilia alla Liguria. Ai microfoni de La Nazione, il difensore ha raccontato i suoi pensieri sul momento e sulla delicata partita contro la sua ex squadra. Oggi il ceco è diventato un autentico punto di forza della squadra di D’Angelo, ma ha modo di ripercorrere anche tutte le tappe della carriera: dal PSV al Brighton per arrivare ai sette anni in Italia, un Paese che è divenuto ormai seconda casa. Spezia gli è entrata nel cuore: “Oggi vivo in città e ho conosciuto meglio la piazza, a misura d’uomo e con tanta gente cordiale” spiega. L’anno scorso è arrivato con una situazione di classifica disperata, raggiungendo la salvezza, ma non si guarda indietro: “Il Palermo è il passato, ora sto bene a Spezia” spiega.
Gara da ex
Ma è innegabile che la sfida del Barbera sia quantomeno particolare: “Sarà diversa rispetto alle altre, ma non sarò nervoso. Penso piuttosto che sarà una gara difficilissima, in uno stadio pieno e molto caldo. Ma noi ora possiamo guardare un po’ più in alto e iniziare a sognare con i nostri tifosi, anche se il campionato è lungo. L’obiettivo era la salvezza, ora sta cambiando e possiamo coltivare i nostri desideri” ammette Mateju.
Sognare non costa nulla
Il difensore ha già vinto un campionato a Brescia e un parallelismo è inevitabile: “Ci sono molte analogie, in primis il gruppo. Qui non ci sono giocatori che si credono fenomeni, ma remiamo tutti nella solita direzione e pensiamo solo al bene della squadra. Non vedo musi lunghi se qualcuno non gioca” spiega. Fra gli altri segreti, Mateju individua anche un “calcio diverso, fisico, con le idee giuste“. In ogni partita, effettivamente, questo Spezia inventa sempre qualcosa di nuovo, anche per merito di D’Angelo: “È preparatissimo, un grande allenatore e una bravissima persona” conclude.