Duccio Degli Innocenti è ormai diventato uno degli uomini copertina dello Spezia terzo in classifica in B e anche ai microfoni de La Nazione questa mattina in edicola mostra di avere le idee molto chiare sulle possibilità sue e della squadra per il nuovo anno. Origini aretine, una famiglia cui è legatissimo, il fratello Daniele, i primi calci nella Faellese prima del passaggio prestigioso all’Empoli. C’è tutta l’umiltà di un ragazzo partito dal basso nelle sue parole, che ha saputo conciliare il calcio con tanto altro: il diploma in scienze applicate e poi l’università da portare avanti. Come tanti ragazzi usciti dal vivaio empolese, anche Degli Innocenti è pronto per spiccare il volo, magari proprio nello Spezia, dopo la parentesi di Lecco.
Spezia già nel cuore
Il classe 2003 spiega come a Spezia abbia trovato grande organizzazione e una piazza molto importante: “Il Picco e i suoi tifosi sono un’arma in più, non è un caso se non abbiamo perso una partita con il loro sopporto. Per non soffrire l’ambiente qui devi dare tutto e io lo faccio sempre. A livello emozionale è bellissimo giocare in uno stadio così” spiega. Contro la Juve Stabia, vista la squalifica di Esposito, toccherà a lui reggere la mediana: “È sempre stato il mio ruolo, anche se l’anno scorso ho fatto spesso la mezzala, come ora” la sua fiducia.
Più in alto
Quindi, non può mancare un riferimento ai personali sogni nel cassetto: “Siamo partiti con l’idea di salvarci, ora ci godiamo l’entusiasmo per fare ancora meglio. La classifica? La guarderemo a marzo, sicuramente vogliamo lottare per il sogno nostro e della città. La mentalità è giusta: se arriveremo a lavorare bene gli obiettivi saranno raggiunti” dice. Il primo ostacolo si chiama Juve Stabia: “Abbiamo grande voglia di rivalsa: vogliamo rialzarci subito e tornare a vincere” il suo pensiero. Infine, un pensiero su Spezia e la sua gente: “Città bellissima, la dimensione è perfetta per me. In centro la gente mi ferma, per me è un orgoglio. Non ho parole per descrivere la grandezza di queste persone e il loro amore” conclude.
