15 Gennaio 2025 - 11:27

Carrarese-Spezia, settore ospiti vietato: il ricorso di un tifoso

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La trasferta è curata nei dettagli ma, per ora, anche il gruppo organizzato dei tifosi “Belini frizzanti” non si sposta da Spezia. E intanto per stringere ulteriormente le maglie del derby, il prefetto di Massa Carrara ha deciso che allo stadio dei Marmi verrà vietato il settore ospiti anche ai residenti della province di Massa Carrara, sono solo quindi di Spezia. Come scrive La Nazione, a pochi giorni dall’attesa sfida, si è rivolto al Tar della Toscana un tifoso spezzino, presentando il ricorso contro il provvedimento emesso dal Prefetto di Massa Carrara che vieta la vendita dei biglietti ai residenti nello spezzino, il divieto di utilizzo dei tagliandi già venduti e l’obbligo di vendita di biglietti soltanto nominativi. Nella sua “battaglia“ da coordinatore del gruppo da anni al seguito della squadra (ma anche a nome dei tifosi) il supporter si è affidando agli avvocati

Il motivo del ricorso del tifoso

Sul ricorso depositato al Tar toscano si sottolinea come il rischio di incidenti tra le due tifoserie, non sia un elemento sufficiente per disporre un divieto assoluto. In passato anche in presenza di tifoserie importanti e supportate da gruppi “caldi” (come Napoli, Roma, Lazio, Inter, Milan, Juventus, Torino, Sampdoria e Genoa) il prefetto e questore di Spezia non hanno vietato ai tifosi ospiti di assistere alla partita. Il principio della precauzione, secondo i legali che supportano il percorso del sostenitore spezzino, ha sempre trovato puntale applicazione nella tessera del tifoso, per i sostenitori aquilotti la Eagle Card. Il prefetto apuano ha indicato quali principi fondanti il divieto della trasferta alcune vicende, purtroppo drammatiche, accadute in passato tra giovani spezzini e carraresi che però non erano ispirate da questioni calcistiche e non si sono verificate neppure a Carrara. In un caso un episodio delittuoso accaduto 14 anni fa all’uscita di un locale notturno e l’altro nel 2023 al Cerreto. Quindi la «non provata situazione di pericolo concreto e attuale per l’ordine pubblico a fronte della possibilità di adozione di idonee misure alternative (tessera del tifoso) non consentirebbero la limitazione della libertà di movimento del ricorrente e neppure l’invocata misura cautelare».

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