Si è parlato tanto, tantissimo di Nicolò Bertola e del suo prossimo futuro con la maglia bianca addosso o meno. Ma ad oggi, 4 febbraio 2025, a quattro mesi dalla scadenza del suo contratto, non sa ancora dove giocherà l’anno prossimo. Una situazione tutto sommato paradossale, visto che il difensore classe 2003 è (stato) centrale nella squadra di D’Angelo, ha raggiunto l’azzurro dell’Under 21 e deve allo Spezia molto (se non tutto) della sua crescita recente. Sviluppatosi nel settore giovanile, dopo la parentesi in C al Montevarchi Bertola è tornato alla casa base e ha disputato due stagioni in netta crescita, che lo hanno consacrato come uno dei migliori per qualità e rendimento nel ruolo. Certamente un bel biglietto da visita, che ha attirato probabilmente anche gli occhi di diverse big italiane, ma che ora rischia di far tirare troppo la corda.
Equilibrio sottile
Beninteso, nessuno si attende riconoscenza o tantomeno un “rinnovo di facciata”: nel calcio in generale questi valori sono ormai sconosciuti da tempo. Ma la realtà è che ora lo Spezia rischia di perdere gratis un suo giocatore, che avrebbe potuto portare tanti soldi in cassa, vedendolo partire a zero in estate o prima, in una telenovela che alla fine non ha obiettivamente fatto bene a nessuno. Può anche essere comprensibile il desiderio del ragazzo di salire di categoria, di aspettare le chiamate di una big, di lasciare il nido per spiccare davvero il volo, così come il fatto che nonostante la crescita esponenziale si sia trovato a guadagnare meno degli oggetti misteriosi Krollis e Moutinho. Ma questo tira e molla ora davvero non porta più vantaggi per nessuno.
A che gioco giochi?
Lo Spezia ha fatto più offerte al rialzo, almeno per avere più potere in sede di trattative, ben consapevole che a giugno il calciatore sarebbe partito. Niente, tutto rispedito al mittente. Ma quando si è trattato di ricevere tutte le ventilate offerte dalle squadre interessate la situazione si è decisamente raffreddata. Prima l’Inter, poi Bologna, Roma, anche la Juventus in ultima battuta, Melissano è stato chiaro: “Ci sono stati soltanto pour parler, niente di più“. Quindi? Vero, da oggi Bertola può decidere liberamente di firmare con chiunque in completa autonomia, ma le scelte fatte (sue e degli agenti) rischiano di ritorcerglisi contro: la piazza comincia non da ora a non vederlo di buon occhio e D’Angelo gli ha pure stabilmente tolto il posto da titolare. Al netto dei problemi fisici che l’hanno tenuto fuori contro Juve Stabia e Carrarese, nelle ultime due gare con Sassuolo e Cittadella ha giocato in totale 7′, decisamente poco per uno che ambisce a grandi palcoscenici. La domanda sorge spontanea: cui prodest? A chi giova tutto questo? Probabilmente, in fondo, a nessuno. E ormai è forse troppo tardi per rimediare.
FUORI ROSA A SEN BATEMO ER BELIN.