Nella settimana che porta a Spezia-Catanzaro è Diego Falcinelli a suonare la carica verso il match del Picco. L’attaccante, che è pronto a dare una mano alla causa anche con la coperta corta davanti, ha sempre creduto nel progetto scegliendo da gennaio scorso di lasciare una squadra in ottima classifica per credere nel progetto Spezia. Non gioca tanto, ma il giocatore si sente cresciuto calcisticamente: “Ho assimilato un bagaglio di conoscenze importante, mi sono ritagliato un ruolo di raccordo dietro le punte” spiega a Il Secolo XIX.
Gara da ex
Reduci dalla trasferta proprio al Braglia, Falcinelli è entrato solo pochi minuti: “Ho ancora tanti amici lì, ma da aquilotto avrei preferito vincere” confessa. Anche perché da quando è arrivato la squadra ha cambiato marcia: “Oggi siamo un gruppo speciale dentro e fuori dal campo, dai più esperti ai più giovani e non è scontato ma fondamentale. Nessuno vince le partite da solo. L’anno scorso eravamo più propensi al palleggio per caratteristiche e modulo, quest’anno più fisici e adatti alla B“.
Corsa all’oro
La classifica dice che lo Spezia è terzo e il sogno Serie A non è più impronunciabile: “Va al di là di tutto, vale la pena lottare dando tutto per provare a raggiungere l’obiettivo insieme“. 25 potenziali titolari con tante qualità differenti, che permettono a D’Angelo di svariare nelle idee: secondo Falcinelli un altro dei valori aggiunti della squadra. L’idea c’è: “Vincere tutte e 12 le partite, non sarà facile ma ce la metteremo tutta. Non abbiamo pressione perché stiamo facendo meglio delle aspettative, a differenza di squadroni come Palermo e Cremonese. Il Pisa? Preferisco avere 4 punti sotto che 4 sopra, perché allora lì sì che si sente maggiormente la pressione” conclude.
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