9 Marzo 2025 - 11:46

Reca: “Con uno psicologo ho ridotto gli infortuni. Ora sogno la A”

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Arkadiusz Reca a 360°. L’esterno polacco dello Spezia ha rilasciato una lunghissima intervista al portale Przegląd Sportowy in patria, in cui ha ripercorso buona parte della sua carriera e ovviamente anche gli anni allo Spezia, con un occhio sul presente e sul futuro, dalla lotta alla Serie A agli infortuni fino alle indiscrezioni di mercato. In generale, anche a Bergamo, il giocatore non ha mai goduto di uno stato di forma ottimale: “Ogni volta in cui avevo un’impennata in positivo si verificava a breve un infortunio. Ho cercato molte soluzioni e la ragione per cui accadesse, in genere erano problemi muscolari. Ora penso di aver finalmente trovato la causa e infatti questa è la prima stagione dopo molto tempo in cui sto davvero bene” spiega. La salute fisica consente anche di avere risultati: “Sono contento che stiamo lottando per la A – racconta – e voglio raggiungere questo obiettivo“. Contestualmente, Reca racconta anche di aver intrapreso un percorso con uno psicologo o un mental coach: “Ne avevo davvero bisogno, i risultati si vedono anche se sono incontri brevi. Da lì in poi non ho più avuto infortuni. Prima avevo cercato le cause in molte altre cose, ma poi ho iniziato molto di più a lavorare su me stesso e questo è stato fondamentale“. Di fatto, una gestione mentale più attenta, che ha permesso al polacco di lenire le situazioni stressanti e quindi limitare anche i problemi muscolari.

Sogno Serie A

Intanto, sul campo, lo Spezia insegue un grande obiettivo come quello del ritorno in A, ma è vietato fare voli: “Sappiamo benissimo da dove veniamo e il nostro primo pensiero era la salvezza. Abbiamo lottato fino all’ultima giornata l’anno scorso, quindi abbiamo lavorato molto fin dall’estate. Poi abbiamo visto che le prestazioni erano positive e tutti hanno cominciato a candidarci per la promozione: piano piano l’obiettivo è diventato concreto e vorremmo ora fare un bel regalo ai nostri tifosi” spiega ancora Reca. L’anno scorso l’esterno non ha potuto dare l’apporto migliore alla causa e il gol fondamentale al Venezia ha svoltato il finale: “Mi ha aiutato anche mentalmente, venivo dall’infortunio più grave della mia carriera, avvenuto proprio dopo l’arrivo di D’Angelo”. Una festa, quella per la salvezza, purtroppo rovinata dall’apprensione per il furto in appartamento durante la partita, che ancora ha lasciato traumi nella moglie e nella famiglia. Dopo quell’episodio il giocatore ha cambiato casa, trasferendosi più vicino al centro cittadino. 

Quale futuro?

E poi il futuro prossimo, da decidere entro giugno: “Sicuramente tornerò in Polonia, ma in Italia mi trovo molto bene e ora sono felice di stare al meglio. Ho un contratto in scadenza a giugno e so che ci sono stati dei colloqui, ma assicuro che mi piacerebbe restare allo Spezia. Nonostante quello che è successo stiamo bene tutti qui“. Anche la famiglia si è ormai radicata in città: “Se si presentasse l’occasione mi piacerebbe restare e magari tornare in Serie A con questa maglia. Vedremo” aggiunge. Il calciatore chiarisce poi di aver lasciato ogni trattativa al suo agente e di avere grande fiducia in lui, ma sempre col pensiero al lavoro quotidiano in maglia bianca: “Le voci e le speculazioni sul mercato non aiutano. Per questo lascio tutto nelle mani del mio manager e sono contento di come sia andata finora la carriera” le sue parole. Nei mesi scorsi si era fatta largo l’opportunità di un interesse del Lech Poznan, ma poi non ci sono stati sviluppi: “So che c’erano stati dei contatti e prima o poi mi piacerebbe tornare in Polonia. Sono quindi contento dell’interesse, ma ora ho l’obiettivo della Serie A con lo Spezia. Vorrei tornare a giocare in quel campionato perché posso essere all’altezza a 30 anni. Mi piacerebbe farlo con lo Spezia ma non so come andrà dopo questa stagione: anche se giocassimo i play-off dovremmo vincerli e non sarà facile” spiega.

Se mi guardo indietro…

Quindi, Reca ha fatto un passo indietro al nefasto 2023, quando è arrivata la dolorosa retrocessione in B, raccontando delle molte gare ben giocate ma anche dei tanti punti persi nei finali soprattutto nelle gare cruciali della salvezza: “Non so cosa sia successo, forse ci sono stati anche giocatori in prestito che forse non erano del tutto coinvolti. Secondo me non eravamo una squadra in cui qualcuno si sarebbe buttato nel fuoco per gli altri. Specialmente paragonato al gruppo di ora, pur molto giovane, è evidente la differenza: oggi tutti ci sosteniamo a vicenda, abbiamo il giusto mix di giovani ed esperienza, funzioniamo bene e il risultato in classifica rispecchia un fantastico spogliatoio“. Merito anche di una colonia polacca che oltre a Wisniewski ha recentemente incluso anche Zurkowski (oggi all’Empoli) e Dragowski (passato al Panathinaikos), con cui il laterale è ancora in contatto: “Anche i giocatori non polacchi imparavano frasi nella nostra lingua e spesso ci salutavano in polacco. Lo ricordo con affetto. Ho avuto un’esperienza simile anche alla Spal con Cionek e Salamon“.

E la Nazionale?

Un altro tema dell’intervista verte sulla Nazionale, che manca a Reca da due anni. “Non ho alcuna pressione – ammette – ma nella testa ho la voglia di tornarci, ma la mia priorità ora era risolvere il problema degli infortuni che continuava ad assillarmi. Non so se il CT mi ha visionato“.

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