20 Marzo 2025 - 22:33

Hristov: “Zero pressioni, ci sono 24 punti. È la mentalità che conta”

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Il capitano dello Spezia Petko Hristov è stato ospite del programma di Tele Liguria Sud Voglia di Spezia e ha analizzato il momento della stagione delle Aquile ripartendo anche dall’ultima trasferta di Cesena e dalla prestazione personale. Il bulgaro, che non è partito con la Nazionale, ha ora grande voglia di essere decisivo per le prossime partite, provando a cullare il sogno chiamato Serie A. Ecco le sue riflessioni.

Le parole di Hristov

Sulla gara di Cesena: “Non abbiamo la pressione su di noi, stiamo facendo un ottimo campionato. Nessuno si aspettava questa posizione a otto gare dalla fine. A Cesena abbiamo perso due punti sbagliando un rigore, ma non abbiamo mai parlato di questo nello spogliatoio. Chi non prova non sbaglia, sappiamo quanto conta il campionato ma siamo tutti uniti”.

Sulle prossime in casa: “Tutte le gare vanno sfruttate, abbiamo ancora 24 punti che possiamo prenderci. Dipende tutto da noi, non guardiamo il Pisa né chi sta dietro. Speriamo di finire al meglio, ma ero sicuro da subito che avremmo fatto un campionato importante. Ho visto una squadra con una mentalità forte, siamo partiti concentrati fin dal ritiro e ho visto grande voglia di riscatto dopo l’anno scorso, Il Sassuolo è meritatamente davanti, la corsa per il secondo posto è fra noi e il Pisa”.

Sugli episodi di Cesena: “Io dal campo sul gol di Calò ho visto un fallo netto su Reca, non può finire a terra in quel modo. Anche quando è andato a rivederlo l’arbitro al monitor non ho avuto dubbi. In generale non ho mai visto lo Spezia lamentarsi degli arbitri, anche quando hanno sbagliato. Poi ognuno fa le sue scelte, io non voglio commentare gli arbitri”.

Sulle caratteristiche della squadra: “Siamo una squadra fisica, abile nei contrasti e nell’uno contro uno. In tutti i reparti facciamo pressing e da noi difensori spesso parte tutto, siamo bravi nei duelli e nelle palle inattive. Grazie al lavoro degli altri reparti possiamo anche anticipare la giocata. Sappiamo quando accelerare, abbiamo tanti leader e tutto questo ci aiuta. Anche per quello siamo terzi”.

Sulle palle inattive: “Spendiamo tantissimo tempo nei dettagli, sono le cose più importanti. Siamo in 6-7 dentro l’area, tutti sappiamo cosa fare e ci lavoriamo tantissimo. Senza Esposito, che ha un calcio diverso, ci siamo disposti diversamente in base al calcio di Reca o Kouda. Tutto è importante e i dettagli contano”.

Su D’Angelo: “È molto riservato, non parla tanto ma in campo studia ogni minima cosa. Fuori dal campo è più taciturno, ma va bene così perché non entra mai nelle dinamiche di spogliatoio e questo è buono”. 

Su Chichizola e Lapadula: “Penso che ogni giocatore quando va in una squadra non pesi mai di essere un fenomeno. Sono ottimi giocatori e ci danno tanta mano a livello di mentalità ed esperienza. Il cambio di portiere non è mai facile, ma ci siamo subito adattati, siamo giovani e uno come lui o come Gori ci danno una tranquillità in più. Con i piedi Chichizola è molto bravo, ci dà una mano a impostare il gioco e questo ci aiuta molto”. 

Su chi lo ha messo più in difficoltà: “Ci sono molti attaccanti, io li studio tutti prima delle partite. Dico Berardi, anche se contro di noi lo abbiamo limitato bene. Guardo molti video e tanti di loro li conosco. Il giorno prima della partita mi preparo tatticamente, queste sono cose che faccio io. Ma ognuno di noi guarda le immagini e si prepara al meglio, ci aiuta tanto. Come squadra che mi ha impressionato dico il Catanzaro”.

Su Pio Esposito: “Mi piace tantissimo, in allenamento mi soffre e io uguale. Ha una fisicità importante, pur avendo solo 19 anni. Faccio molta fatica a marcarlo”.

Sulla Nazionale: “Ho rinunciato due volte per motivi fisici. Per me è sempre un piacere andare a vestire la maglia del mio Paese, ma non vorrei trattare l’argomento perché ci sono stati alcuni episodi di cui non vorrei parlare”. 

Sul secondo posto: “Non ho visto una persona che non ci crede. Tutti quelli che incontro mostrano entusiasmo e vogliono la A. In questo torneo può succedere di tutto, abbiamo fatto un grandissimo campionato ma sappiamo che dobbiamo fare ancora qualcosa di più. La fortuna? Serve sempre anche quella. Io dico che finora nessuno ci ha messo in difficoltà per i 90′, la prestazione non è mai mancata, siamo un gruppo forte e lo sappiamo”. 

Sul Picco: “Si sente tantissimo la spinta, quando è pieno si sente la presenza della gente che conta su di noi e siamo stimolati a dimostrare di essere più forti. Abbiamo sempre voglia di dimostrare di essere migliori degli avversari. Non abbiamo mai fatto calcoli o pensato, anche quando eravamo sotto: pensiamo solo che per come giochiamo non possiamo perdere. Di nessuno abbiamo pensato che fosse più forte di noi”. 

Sul numero 55: “Non c’è un perché, ma da piccolo amavo il 5 e il 15. Il mio nome Petko significa 5 (Pet) e siccome mio fratello aveva il 55 l’ho preso anche io, Curiosamente ora abbiamo proprio quei punti”. 

Sul calendario: “Incontrare le squadre che devono salvarsi sarà difficile perché cercheranno di rosicchiare punti ovunque. 

Sulla gara col Brescia: “Tutte le gare sono importanti, non solo le prossime. Sappiamo di dover vincere, proveremo a farlo e speriamo di riuscirci. Abbiamo avuto alcune partite con del rammarico, ma il calcio è così. I play-off? Non abbiamo mai pensato alla distanza, noi facciamo il nostro. 15 punti sono tanti, purtroppo con il gap diverrebbe tutto imprevedibile”.

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