Tre infortuni gravi, una grande dose di malasorte, ma anche tantissima voglia di ripartire. È quella che Mouhamadou Sarr racconta a Il Secolo XIX in vista del suo rientro ormai pianificato per la prossima stagione. La caduta col Cesena a inizio campionato, poi la ricaduta e un’altra operazione, ma il lavoro di ogni giorno per tornare: “Sto dando il massimo, mentalmente è stato strano all’inizio perché non me lo aspettavo, ma poi ho indirizzato corpo e mente in ciò che serve“. La chiave è guardare avanti e non pensare al passato e anche rivedere l’infortunio è accaduto soltanto dopo tre mesi, per non lasciare tracce emotive. “Il secondo incidente? Talmente fuori dal mio controllo che ci ho riso. Se ci riprovassi mille volte non ci riuscirei nemmeno facendolo apposta. Se le cose devono succedere succedono” spiega.
Fortificato
Durante la degenza, racconta Sarr, ha lavorato molto a livello mentale per tornare più forte: “Lavoro sempre per raggiungere il massimo potenziale. Il mio punto di forza è dominare l’area, devo migliorare il mancino per giocare con serenità“. La concorrenza fra i pali è e sarà tanta, ma il rapporto è ottimale e serve anche per crescere insieme. Intanto, la speranza è quella di tornare presto a Spezia da Bologna dove sta completando la riabilitazione, anche perché l’ambiente spezzino è piaciuto subito: “Molto caldo, accogliente, pieno di energia ed affetto. In squadra ci sentiamo tutti importanti, D’Angelo fa piccoli gesti che per un calciatore non si notano tanto ma per un calciatore sì. Siamo un tutt’uno” racconta.
Riscatto
Ora Sarr ha un vero e proprio debito con la fortuna, ma adesso c’è ancora più voglia di riscatto: “Non sono uno che cede, voglio rientrare meglio di prima per dare una mano ai miei compagni” conclude il portiere, che intanto ha dalla sua già un contratto prolungato proprio nei giorni scorsi.
