È un 2005 come Pio Esposito, ma è forse l’unica cosa che li accomuna. Perché Pietro Candelari non è un attaccante, non è in prestito dall’Inter e soprattutto è un prodotto del settore giovanile dello Spezia. Al suo secondo anno in Prima Squadra, però, il mantra è sempre lo stesso: “Pietro, divertiti!“. Tradotto: “Goditela, fai il tuo percorso“. È questo il messaggio – nemmeno troppo velato – che prima Alvini e poi D’Angelo hanno trasmesso all’ex Primavera, che dal canto suo si è sempre fatto trovare pronto. Anche perché in una stagione di ripartenza dopo la retrocessione non si poteva dire diversamente a un diciottenne pronto a prendersi la scena. 178′ in Serie B per rompere il ghiaccio non sono stati male per un ragazzo pronto ad assorbire come una spugna ogni consiglio che arrivava dai più grandi, per crescere in fretta. Poi, il secondo anno, in cui tutto è stato diverso.
Avanti tutta
Sin dall’estate, D’Angelo non ci ha solo puntato ma lo ha anche investito della sua preferenza nelle scelte delle rivelazioni della stagione. Non a caso ha bagnato la sua prima gara della stagione in Coppa Italia a Salerno con l’emozione grandissima del primo gol personale. In stagione i minuti in B sono già 456, per un totale di 15 presenze, che sono più del doppio dell’anno scorso. Non certo un caso, visto che lo Spezia lo ha anche blindato con il rinnovo fino al 2028 e contestualmente lo ha visto vestire anche l’azzurro dell’Under 20. Nonostante la giovane età sembra già passata una vita da quel 28 ottobre 2023, quando a 1′ dalla fine Alvini lo fece entrare a prendersi gli applausi del Picco. Pietro è già uomo, ma il messaggio – a maggior ragione in una stagione finalmente sulle ali dell’entusiasmo – resta il medesimo: “Vai Pietro, divertiti!“.