Spezzino doc, guerriero in piena regola, forse un po’ troppo irruento ma tanto orgoglioso di vestire la maglia della sua città. Francesco Cassata da San Terenzo è reduce dal terzo derby vissuto in tribuna per squalifica, il quarto se contiamo le indisponibilità: “Qualcosa che mi ha fatto soffrire a livello personal, anche se contano i risultati e fortunatamente sono state tre vittorie. Ho vissuto quello con la Samp con forti emozioni, non potevamo sbagliare” racconta a La Nazione. Proprio domenica si è sbloccato finalmente Lapadula, ma il compagno non è sorpreso: “Era solo questione di tempo, è un’arma in più in questo finale di stagione e può risolvere ogni partita con una giocata“.
Crederci sempre
Obbligo, dunque, provare a credere come sempre nell’obiettivo promozione, senza caricarsi di pressione. “Se pensiamo troppo sbagliamo – dice – servono anche fortuna e situazioni che vadano nel verso giusto. Ciò che non mancheranno saranno impegno ed entusiasmo“. Intanto c’è un Picco tornato pieno che per Cassata (così come per Hristov) è un vero e proprio orgoglio, un’arma in più ulteriore nella volata finale, anche se prima di riabbracciarlo ci sarà la delicata trasferta al Martelli di Mantova. “Ci aspetta una partita difficile, contro una buona squadra. Tutte le gare in B sono dure, dipenderà soprattutto da noi“. Il tutto sotto la guida di D’Angelo, che il centrocampista definisce con l’aggettivo condottiero, che bada al sodo e agli obiettivi.
Profeta in patria? Sì, grazie
Oggi Cassata sta sperimentando cosa significhi indossare la casacca della sua città, qualcosa di viscerale: “Solo chi vive simili sensazioni sa cosa significa, è difficile da spiegare. Un piacere, una cosa fantastica. Per me Spezia è tutto, una sorta di paradiso: per me che amo la natura ci sono sia il mare che la montagna“. Appassionatissimo di pesca – da buon autoctono – il centrocampista svela in conclusione: “Tutti i compagni, Nagy in primis, mi chiedono di andare a pescare. Ma il momento in campionato è troppo importante. Quando finirà la stagione li porterò con me in barca“.
Cassata……. devi stare calmo…… la tua esuberanza….. il tuo agonismo …. troppo spesso risultano controproducenti.
Abbiamo bisogno di te …..ma in maniera produttiva.
Forza