Sulle pagine de Il Secolo XIX oggi in edicola troviamo una bella intervista a Pietro Candelari, uno dei giovani della cantera Spezia sbarcato in Prima Squadra l’anno scorso. Dopo una stagione – difficile dal punto di vista dei risultati – di assestamento, oggi il classe 2005 è una realtà della squadra di D’Angelo anche se lavora per coltivare ancora di più la sua ambizione. Ha la stessa età di Esposito, Djankpata e Benvenuto ma sta facendo un percorso insieme a Giorgeschi (di un anno più grande) e Bertola (due). Origini anconetane ma spezzino di adozione, uno per cui D’Angelo ha spesso espresso ammirazione e fiducia, mica poco: “In settimana a Follo vista l’assenza di Esposito mi ha schierato anche play davanti alla difesa – racconta – e anche se preferisco svariare dietro le punte mi muovo bene anche in impostazione bassa. Mi ispiro a Nico Paz del Como“. Però…
Lo sbarco fra i grandi
Il giovane ragazzo racconta del suo avvento in Prima Squadra e della voglia di giocare sempre, pur soddisfatto del cammino fatto fin qui. In effetti non è poco essere in alta B alla sua età, anche se crescere è l’obiettivo: “Devo migliorare in fase difensiva, la mia forza è saper calciare con entrambi i piedi. La miglior partita? Spero di doverla ancora giocare, mi impegno tantissimo in settimana per aiutare i compagni e farmi trovare pronto. Fra le migliori dico quella di Brescia a ottobre, giocai titolare e rimasi in campo 70′ con diverse buone idee“. Il totale oggi dice 16 apparizioni, non male rispetto alle 8 della scorsa annata: “Posso migliorare ancora, ho tantissimo da imparare e prendo spunto da ogni compagno in allenamento” spiega.
Sogni nel cassetto
Non solo, perché Candelari ha potuto anche vestire la maglia della Nazionale Under 20: “Una grande esperienza, soprattutto la seconda in cui stavo molto bene“. Chiaro che l’ambizione oggi sia tutta sul club: “Vorrei andare in A direttamente, ma se non ci riusciamo ci proveremo tramite i play-off. Sono al quarto anno nello Spezia e lo sento dentro, amo tutto di questa città . I tifosi sono calorosi, vivono il sogno insieme a noi” chiude.
