14 Gennaio 2021 - 10:02

Agoumé: “Dovevo capire cosa chiede Italiano. Ora sono pronto e in fiducia”

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Silenzioso, giovane e grande lavoratore. Lucien Agoumé, sempre più Lucio, si racconta in una bella intervista a Il Secolo XIX. Viene dal Camerun e da Yaoundé, poi il trasferimento in Francia, Paese in cui vive sin da piccolo. Prima le esperienze ne Clemenceau, poi al Besançon, con poca continuità, fino alla scalata subitanea, in un solo anno, al Sochaux. Ritrovarsi a 17 anni in Prima Squadra, l’esordio grazie a Aira Lindoso, il record del debutto a 16 anni e 8 mesi, un record contro il Troyes. “Ricordo la grande emozione, fu un momento importante per me che venivo dalle giovanili“.

Poi la chiamata dell’Inter: è il luglio 2019, i nerazzurri sborsano 4,5 milioni: “C’erano un paio di squadre che mi seguivano ma ho scelto l’Inter insieme agli agenti e alla mia famiglia, penso che sia stata la scelta migliore. Mi hanno tutti accolto bene e aiutato, ho legato molto con Esposito e Pirola“. Anche qui, a 17 anni, altro debutto precoce con la Fiorentina, con una pressione ovviamente crescente. Il rapporto ottimo con Conte, che lo ha aiutato molto a crescere. Fino allo Spezia, la prima esperienza importante in un club di A: “Mi sono sentito bene fin dal primo giorno, anche se giocavo poco. Avevo bisogno di capire cosa mi chiedesse Italiano, ora va meglio. Sto prendendo confidenza e fiducia, sono tranquillo in campo e cerco di far vedere quello che so fare. Abbiamo centrato due vittorie di fila e Torino è una tappa importante“. All’orizzonte, ovviamente, il futuro all’Inter con la voglia di diventare un punto di riferimento, sempre e comunque con l’appoggio della famiglia.

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