7 Luglio 2024 - 14:05

Danucci a SP: “Affidabile e freddo, Vismara prontissimo per la B”

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Ha incrociato Paolo Vismara nella sua prima esperienza fra i grandi, quando nel 2022 arrivò al Brindisi in prestito dalla Primavera del Torino. Una stagione da subito niente male per essere un classe 2003, difendendo con grande qualità la porta della squadra pugliese, impegnata nel girone H della Serie D. 34 presenze, 13 volte la porta inviolata, tre sole in panchina in campionato. Un ragazzo che poi i biancoblu avrebbero pure voluto tenere, prima delle sirene dell’Atalanta, pronto a infiltrarlo in Prima Squadra con Musso e Carnesecchi prima di girarlo alla squadra B. L’anno scorso è stato uno dei migliori del campionato e ora è in arrivo allo Spezia, per giocarsi le sue carte. Sullo step garantisce Ciro Danucci, suo ex allenatore ai tempi del Brindisi, oggi da poco nuovo tecnico della Fidelis Andria. Gli abbiamo chiesto un parere in esclusiva sul giovane estremo difensore.

Quando Vismara arrivò a Brindisi era poco più che maggiorenne, ma già si vedevano le sue doti. Che ricordo ha?

Posso garantire che sia un bravissimo ragazzo e soprattutto un gran lavoratore. Si applica tanto, vuole emergere e si è visto subito: quando è arrivato a Brindisi con lui avevamo preso anche D’Oliveto, che pur della stessa età aveva più esperienza. Per lui era la prima volta con i “grandi”: si è adattato da subito, con i miei collaboratori abbiamo notato che aveva voglia e qualità per diventare un portiere importante. Gli abbiamo dato fiducia, c’è voluto adattamento ma con l’aiuto del preparatore Bassi ha fatto un campionato importante. Non avevo dubbi che potesse stabilizzarsi anche in C e fare qualcosa di meglio.

Quindi non è un caso che sia stato uno dei migliori portieri del girone A l’anno scorso…

Già in Prima Squadra a Bergamo si era fatto notare, prima di andare alla U23. Si è fatto subito notare, è un ragazzo freddo, che sfrutta le occasioni a disposizione ed è molto serio. Questo fa sì che possa vivere con grande serenità questi momenti, oltre ad avere doti importanti.

Secondo lei qual è il punto di forza di Vismara?

Ne ha tanti: Sicuramente cito l’affidabilità fra i pali: copre bene la porta e ha tanta forza esplosiva. Da non trascurare, però, anche la sua tranquillità.

E dove deve migliorare?

Non riesco a trovare un punto debole vero e proprio. È abbastanza bravo in tutto, forse potrebbe migliorare nel tempismo delle uscite. È già abile ma lì potrebbe fare ancora meglio. È un portiere completo, può destreggiarsi senza problemi anche in B.

È pronto anche per un ruolo da titolare nella serie cadetta?

Io penso che sia pronto e abbia tutte le potenzialità per fare la categoria. Credo che sia un portiere che grazie al suo carattere sa gestire bene le emozioni. Giocare davanti a dieci persone o 20.000 non gli cambia, così come la categoria.

Lei lavora tanto con i giovani. Come si riparte dopo la disfatta della Nazionale a Euro 2024?

Fin quando pensiamo che ragazzi del 2002, 2003, 2004 siano giovanissimi è un problema. Nelle altre nazioni i 2005, 2006 e 2007 giocano con continuità in squadre importanti. Lì non hanno paura, noi siamo più restii e abbiamo la cultura del risultato a tutti i costi, così molte volte si soffoca un po’ la crescita. Ci deve essere un cambiamento che deve venire dall’alto: quando i ragazzi sono Under vengono considerati tali e poi vanno nel dimenticatoio. Se uno è bravo è bravo sempre, andrebbero riviste un po’ di cose.

Per lei invece si sono aperte le porte della Fidelis Andria.

A differenza di Paolo, che ha fatto un percorso di crescita, io mi son ritrovato in una situazione spiacevole: ero in piena ascesa, a Brindisi mi avevano assicurato tutt’altro, invece abbiamo avuto tanti problemi finanziari ed è stato molto difficile gestire tutto. Sono cose che non hanno a che fare con il campo e queste cose poi si riflettono sull’allenatore. Ho accettato Andria perché è una piazza importante per la categoria e che ha un bel progetto. Cercheremo di tornare al più presto nei professionisti.

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