È tornato finalmente a disposizione di Italiano dopo il Covid ed è uno dei principali pilastri dello Spezia formato Serie A. Fra i più utilizzati da Italiano in campionato, Matteo Ricci ha saputo tenere ben salde le redini del centrocampo aquilotto, sfoderando prestazioni di livello assoluto e attirando su di sé le attenzioni di molti club. Di lui si è molto parlato anche in ottica rinnovo di contratto, che ancora tarda ad arrivare, visto anche il prossimo rinnovo a giugno. Dei tanti temi, il numero 8 aquilotto ha parlato in una chiacchierata con Spigas, partner dello Spezia Calcio, rispondendo alle varie domande dei supporters:
Sugli ultimi risultati: “I punti fatti finora sono frutto del lavoro iniziato a inizio anno. Ci sono state partite in cui siamo stati puniti dagli episodi e abbiamo raccolto meno, ma anche altre in cui siamo riusciti a fare meglio”.
Sulla Serie B: “Mi ricordo bene la scorsa stagione, quella dell’ultimo gol. Avemmo una battuta d’arresto a Castellammare, poi dopo il Covid avevamo la certezza di poter fare bene. Abbiamo iniziato a testa bassa, siamo arrivati terzi in campionato, lottando anche per la promozione diretta. Poi meritatamente siamo saliti in Serie A perché eravamo una squadra fortissima. In particolare ricordo il triplice fischio della partita con il Frosinone al Picco: non ricordo niente degli ultimi dieci minuti, ma la festa dopo in città è stata stupenda”.
Su Luis Enrique primo allenatore alla Roma: “Ricordo che in quel periodo i giallorossi avevano tanti nazionali e i ragazzi della Primavera si allenavano con i ‘grandi’. Per me erano come delle finali, davo tutto. Luis Henrique mi notò e voleva che mi allenassi sempre con la Prima Squadra e due volte mi ha convocato. Un sogno condividere lo spogliatoio con Totti, De Rossi e i miei idoli. Peccato che poi il tecnico se ne andò. Poi ho cominciato un percorso che mi ha insegnato tanto: mi ha fatto capire che bisogna sudare per crescere e salire. Ho lavorato tanto e ho pensato sempre di potercela fare. Sono molto orgoglioso del mio percorso”.
Sul rapporto con Federico: “Abbiamo fatto e vinto un campionato insieme. È stato perfetto, giocare con lui era un mio sogno e farlo nello Spezia così è stato il massimo. Ora lo seguo sempre e faccio il tifo per lui”.
Sulla vittoria con la Roma: “Una bella serata, volevamo giocarci le nostre carte e passare il turno per la città e per la squadra. È stata una grande impresa, ora ci aspetta un’altra grande partita. Noi giochiamo come sappiamo, poi chissà, i risultati sono imprevedibili. Speravo di tornare presto in campo per esserci in questa settimana speciale. Tornare a disposizione con la Roma è stato speciale. Poi quando entri in campo non ci sono più colori e penso solo allo Spezia”.
Su chi si ispira: “Nel mio ruolo mi ispiro a De Rossi, ma anche Alcantara e Pjanic, giocatori tecnici davanti alla difesa. Il numero? L’8 l’ho tenuto dal campionato di Lega Pro: dopo la vittoria è stato quasi un portafortuna”.
Sul girone di andata in A: “In questo campionato ci sono tanti giocatori di esperienza, ma noi cerchiamo sempre di metterci in gioco dando il massimo senza paura. È sempre stata la nostra forza anche in Serie B”.
Sulla partita di sabato: “Loro faranno qualche cambio, hanno grande qualità e sarà più difficile sfidarli. Dovremo essere bravi a soffrire un po’ di meno: stiamo preparando la partita per essere al massimo”.
Su Saponara: “Un ragazzo semplice, che ha tanta voglia di fare bene e si è visto. Sono rientrato da poco e mi ci sono allenato poco: mi è bastato vederlo in campo l’altro giorno…”.
Sull’incontro con il Papa: “È stata una bella sorpresa. Non ci aspettavamo questa bella iniziativa, è stata una grande emozione dal vivo. Mi ha fatto una grande impressione, abbiamo scambiato due chiacchiere e abbiamo fatto un bel percorso in Basilica”.