18 Settembre 2024 - 09:25

Di Carlo: “Spezia, altra filosofia. Ecco come battere la Carrarese”

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Indimenticato allenatore aquilotto, Mimmo Di Carlo segue sempre da vicino le avventure dello Spezia ed è il “prossimo traguardo” di Luca D’Angelo. Il tecnico aquilotto ha infatti messo insieme dieci risultati utili consecutivi in due stagioni mettendo nel mirino proprio l’ex tecnico della Spal a quota 11, ultimo baluardo prima dei 13 match senza macchia targati Italiano.

In fiducia

Ai microfoni de Il Secolo XIX, Di Carlo vede uno Spezia pragmatico guidato da un allenatore che paga poco e lavora tanto, ma avvisa: “L’undicesima senza sconfitta con la Carrarese non sarà cosa facile“. Lo dice con coscienza, visto che proprio i marmiferi sono stati avversari in C della sua Spal l’anno scorso. Nonostante il gap tecnico sono una squadra tosta da affrontare. “Vanno aggrediti, alzando subito la trama di gioco – spiega – perché sono bravi a palleggiare ed abbassare i ritmi per poi colpire“. Davanti, attualmente, c’è chi ha cambiato meno e lo Spezia è fra queste, ma ad essere diversa è la mentalità: “Oggi con D’Angelo giocano da B, lo scorso anno da A e da retrocessi. Sono filosofie completamente differenti” il pensiero di Di Carlo.

Punti di forza

Quindi, un focus anche sulla rosa e sui singoli, con un Bertola in rampa di lancio: “È un lontano parente di quello dell’anno scorso. Oggi gioca preciso, attento e cattivo. È un altro difensore, cresciuto in difficoltà che fanno bene“. D’Angelo, secondo il tecnico, sa trasmettere ciò che serve e ha inculcato i dettami di voglia e sacrificio, coinvolgendo tutti, anche se è presto per fare proclami. “Ora non si possono fare ragionamenti, ma conoscendo l’amore della gente per la maglia bianca la spinta può fare la differenza” spiega. Fra i top, quindi, Di Carlo sottolinea capitan Hristov e le tante soluzioni offensive, con Di Serio e Pio Esposito che non danno punti di riferimento, anche se la chiave per restare fra le prime è un’altra: “Affidarsi all’equilibrio. La B è una brutta bestia, inizia in un modo e finisce in un altro. Il Pisa è un pochino sopra, ma dietro si muoveranno” conclude.

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