19 Settembre 2024 - 13:00

Coti a SP: “Il derby come fosse ieri. Lo Spezia può volare alto, non si vince per caso”

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Io ho lo Spezia cucito addosso, anche dopo la fine della carriera la mia vita si è intrecciata con quei colori. E tornare a indossare quella maglia da testimonial è stato speciale“. Gianluca Coti non nasconde l’emozione non appena gli si nomina il “suo” Spezia, in cui ha militato per sei stagioni a cavallo fra gli anni ’90 e i 2000. Il Figlio del Vento è rimasto legatissimo a doppio filo non solo all’ambiente, tanto che il club ne ha fatto uno dei volti per il lancio della nuova maglia, ma anche al derby con la Carrarese. Fu proprio lui, insieme a Francolino Fiori, a decidere l’ultimo incrocio diretto contro i marmiferi, con un gol fondamentale per la vittoria dei bianchi. La redazione di Spezia1906.com ha intervistato in esclusiva l’ex centrocampista.

Partiamo subito dal piatto forte. Cosa le viene in mente se le dico Spezia-Carrarese?

Se riesco voglio venire al Picco a vedere la partita. Per me è un ricordo speciale, quando giocavo io abbiamo quasi sempre vinto. Mi viene in mente uno stadio gremito, un ambiente bellissimo: quando ci sono questi eventi Spezia risponde sempre alla grande sia che sia Carrara, Livorno, Pisa. Sono ricordi indelebili per me che ho giocato lì tanti anni e ho avuto tanta riconoscenza e affetto dalla piazza.

Quel gol nell’ultimo incrocio datato 2003 resta indimenticabile…

Lo ricordo come se fosse oggi, sono cose che rimangono. Ho girato tante squadre, ma non ho ricordi così altrove. Per me e per la mia famiglia Spezia è stata ed è qualcosa di molto importante nel mio percorso.

Quella stessa città che ha fatto di lei uno dei testimonial per il lancio della nuova maglia.

Sì, ho grande riconoscenza. Sono andato via da Spezia nel 2005 e dopo tanti anni ancora si ricordano di me. Per me è un grande motivo di orgoglio e l’essere ripagato del lavoro che ho fatto. La cosa particolare è che dovunque vada mi “casca” sempre addosso lo Spezia, lo spezzino, qualche ricordo o qualche cosa che ritorna. Di solito non vivo di ricordi, ma un rapporto così non finirà mai.

Che derby sarà? La differenza di categoria (e di esperienza) potrà essere un fattore?

Dalla C alla B ci sono tante diversità. Spesso le neopromosse hanno qualche balbettamento, mi aspetto una Carrarese timida e in difficoltà al cospetto di una squadra che come lo Spezia che ha saputo fare un salto importante assaggiando anche la Serie A. Mi aspetto un ambiente solido e pronto a spingere con tanta forza la squadra. Vedo i marmiferi un po’ più remissivi, contro una squadra di D’Angelo in salute (anche se tocco ferro). Anche a Cremona ha fatto una grande partita.

Si aspettava una partenza sprint delle Aquile?

Devo dire di sì. La storia insegna che quando ci sono annate non belle poi arriva il riscatto. Il mercato ha cambiato poco e il gruppo è consolidato, dopo il rischio dell’anno scorso c’era necessità di un piglio diverso. Si sono amalgamati e l’allenatore come la dirigenza stanno dimostrando di avere un gruppo forte: si è notato anche sabato scorso, ero vicino alla panchina a Cremona e anche il modo in cui si vivono le partite da fuori è qualcosa di importante. I risultati non arrivano mai per caso.

Da diversi anni c’è un forte senso di appartenenza, con tanti ragazzi del settore giovanile. Questo quanto conta nella formazione di un collettivo?

Quando giocavo a Spezia ricordo che quando andavamo allo stadio vedevo famiglie intere andare al campo e ho sempre pensato che la città vivesse di calcio e passione e che tanti calciatori potessero uscire da lì. Non è un caso che molti spezzini giochino a livello alto: Ranieri, Zaniolo, Candela, Morachioli, Benedetti, Mulattieri, Figoli. Ancor di più partite come quella con la Carrarese hanno un valore speciale. Lo hanno avuto per me che non sono nato a Spezia, immagino per chi ci ha vissuto da sempre. Auguro a questi ragazzi di vivere ricordi speciali. Bertola e Mascardi sono giovani e si stanno affacciando al professionismo: anche per loro (nati a Carrara n.d.r.) sarà una partita speciale.

Quale obiettivo può avere questo Spezia?

Io credo che la società sia solida e importante. L’obiettivo, per come è partito il campionato, deve essere quello di provare a vincere. Penso che la squadra debba provare ad arrivare in alto, non solo ai play-off. È vero, siamo solo all’inizio del campionato, ma lo Spezia sta dimostrando di essere una squadra competitiva per questo obiettivo.

LEGGI QUI LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA A GIANLUCA COTI

One thought on “Coti a SP: “Il derby come fosse ieri. Lo Spezia può volare alto, non si vince per caso”

  1. Chiaro che sulla carta non ci sono paragoni sia in campo che fuori ma un derby è sempre un derby …. speremo ben ! GRANDE IL FIGLIO DEL VENTO !

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