Il Secolo XIX oggi in edicola ha inquadrato Spezia-Carrarese anche attraverso la testimonianza di chi ha dato più di qualcosa ai due condottieri che oggi si sfideranno al Picco. Osvaldo Jaconi, oggi alla Sangiorgese in Promozione marchigiana, ha allenato sia D’Angelo che Calabro e nelle sue 900 panchine totali ne ha viste tante. “Con loro ho fatto ciò che si fa con ragazzi intelligenti e che hanno voglia di prendere: ho allenato la testa, aggiungendo quello che ho potuto alla loro intelligenza” spiega.
Ricordi e non solo
Nel 1997/’98, Jaconi ha gestito entrambi al Castel di Sangro in B e dice: “Magari stupirà, ma non sono molto diversi. Hanno caratteri simili e la stessa predisposizione alla dedizione e al sacrificio. Calabro era un terzino feroce, D’Angelo un centrale più fisico, pensatore ma applicato al massimo“. Insomma, la carriera da allenatore era già nelle loro corde, come loro anche Mignani (oggi al Cesena) e Altamura, Cei. Di D’Angelo un bel ricordo: “Gli devo una vittoria al Ferraris contro il Genoa, segnò di testa. A Calabro invece chiedevo spesso di cambiare e lui si è sempre applicato“. Due che sanno toccare le corde giuste, sanno che il risultato si raggiunge con il gruppo.
La B attuale
Poi, Jaconi dà uno sguardo al torneo in corso: “Farò di tutto per vedere Spezia-Carrarese. Solo chi ha giocato al Picco capisce, gli altri ne parlano per sentito dire. Ci sono passato diverse volte da calciatore negli anni ’70, era difficilissimo stare in campo. Quella gradinata ti viene addosso se vuole. È lo stadio più inglese che esista in Italia“. E c’è anche un retroscena: dopo aver tolto agli aquilotti la B, conquistata con il suo Livorno, il tecnico aveva un accordo proprio con lo Spezia, prima che la società ci ripensasse.