Pio e tutto il gruppo. Lo Spezia è una macchina che funziona

Un secondo posto ben gradito quello dello Spezia, non certo frutto di casualità, in vista della sosta. La Nazione fa partire l’analisi da chi ha deciso la sfida di sabato pomeriggio: Francesco Pio Esposito. Dopo l’annata scorsa di ‘rodaggio’, chiusa in bellezza (grazie al suo gol, che mancava da mesi, si è raggiunta la salvezza), Esposito junior ha scelto di tornare in prestito allo Spezia dall’Inter ed è pedina fondamentale dell’attacco. Uomo di manovra, catalizzatore di falli, importante sulle palle inattive e sui colpi di testa pure in difesa. Sotto gli occhi di tutti, poi, il suo exploit dal punto di vista realizzativo. In 7 partite disputate 4 gol, una buona media di 0,57 a partita. In realtà, però, la media è molto più alta, considerando i minuti effettivamente giocati, 428, con il numero a salire ad un eccezionale 0,84.

Forza di gruppo

Passando ad un’altra questione, ricordiamo come il gruppo sia formato praticamente dagli stessi elementi dello scorso anno, giusto con qualche minimo inserimento. Anche nel match con la Reggiana, dei 16 che sono scesi in campo soltanto tre (Gori, Colak e Soleri) sono allo Spezia da questa stagione. Questo aspetto dell’intesa fra calciatori è più che fondamentale e ora che è andato in archivio più di un quinto delle gare stagionali, si può anche azzardare di avere avuto ragione. Nell’analisi anche la fortuna sta avendo un ruolo: il palo di Vido è un elemento che ha fatto la differenza e anche gli infortuni, che pur ci sono stati, non hanno intaccato l’integrità. Ora D’Angelo si sta godendo un momento decisamente magico, fatto di preparazione e umiltà, che sta facendo la differenza. E contro la Reggiana è riuscito a far giocare tutte e cinque le punte. Meglio di così è davvero difficile.

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