Lo Spezia sta facendo parlare di sé, anche a livello nazionale. Non solo per i risultati sul campo e il secondo posto in classifica, naturalmente, ma anche per un dettaglio mica da poco che sta accompagnando gli aquilotti. Come rileva anche l’edizione online di Repubblica, è il dato impressionante sui gol da calcio piazzato realizzati dalla squadra in maglia bianca a fare rumore.
D’Angelo sa come si fa
Il quotidiano ripercorre il fatto che già l’allenatore spezzino sappia bene come si faccia a segnare su palla ferma: doppietta nel 2000 in Giulanova-Benevento, rigorosamente di testa, ma anche un gol a Marassi contro il Genoa nel 1997 con vittoria 3-1. Oggi, nel campionato di B attuale, 14 dei 15 gol realizzati dalle Aquile hanno avuto origine da un pallone fermo. Franco Scoglio sosteneva che per battere bene un calcio d’angolo servissero un giocatore con i piedi educati e compagni determinati per mettere il pallone in rete. Oggi lo Spezia ha entrambi: Salvatore Esposito, MVP del mese di settembre, calcia divinamente, Bertola, Wiśniewski, Hristov, Soleri, Pio Esposito sono tutti abili saltatori.
E su azione?
È quasi un paradosso che l’unica rete arrivata da un’azione manovrata sia stata proprio la prima, il vantaggio di Pio Esposito sul campo del Pisa. Resta pur vero che delle altre almeno un paio siano arrivate da azione sviluppatasi dopo una ribattuta, ma conta l’origine. Intanto, una cosa è certa: i ragazzi di D’Angelo conoscono a menadito gli schemi richiesti e li interpretano alla perfezione. E hanno fame di riscatto.