L’edizione odierna de La Gazzetta Dello Sport in edicola ha intervistato il centrocampista aquilotto Salvatore Esposito, uno dei valori aggiunti della formazione di D’Angelo che lotta lassù in classifica. Il numero 5, che affronterà proprio quella Juve Stabia nella città che lo ha cisto crescere, vive già un’emozione palpabile: “Non so se dormirò, è una partita troppo speciale – spiega – tutto ciò che io e i miei fratelli sappiamo fare lo abbiamo imparato lì, nel nostro quartiere“.
Profilo basso
Oggi Esposito è cresciuto, si gode uno Spezia in orbita e colleziona record personali, ma resta con i piedi per terra: “La B è sempre complicata, basta poco per ritrovarsi giù in classifica. Fa piacere guardare in alto, ma il nostro obiettivo è e resta la salvezza“. La squadra sta dando grande continuità al percorso iniziato dallo scorso anno co D’Angelo in panchina e si è unito tanto: “Soltanto un folle avrebbe creduto in noi a inizio anno. E invece…” dice Esposito. Ma è presto per ogni proclama e il mantra è sempre quello: prima la salvezza poi il resto.
Che numeri
Esposito ha cominciato col botto: due gol e sei assist in dodici partite, mica poco. “Sono felice, spero di continuare a farlo. In attacco gioca mio fratello Pio, è più semplice. Sta diventando un abitudine: gliel’ho detto, è giusto che qualcuno dei suoi bonus lo riscuota io (ride n.d.r.). Lui risponde che due assist sono pochi e devo farlo segnare di più“. E quella famosa cena promessa per i gol di tutti e tre i fratelli a settembre? Salvatore conferma: “Ha pagato Seba, è quello che guadagna di più“.
Lì dove tutto è cominciato
Castellammare è stata la casa dei tre calciatori da sempre. Salvatore ricorda le sgridate della mamma e della nonna per richiamarli dal campetto del Rione Cicerone, oggi reso di nuovo agibile proprio dal loro lavoro. “Ci sembrava giusto regalare ai ragazzi del quartiere la speranza di un futuro migliore, sognare la carriera da calciatori” spiega. Sul campo, invece, sarà una grande emozione: “Per 90′ il destino ci renderà avversari, sarà una gara dall’importanza diversa, è come affrontare una parte della famiglia.
Futuro da scrivere
Intanto, Esposito è alla terza stagione in maglia bianca e ha vissuto suo malgrado più bassi che alti: “Cerco di dare il massimo per il club, mi piacerebbe restare a lungo. Ma se devo guardare al futuro mi immagino in Italia o in Spagna“. Il sogno? Nemmeno a dirlo, la Nazionale: “Per la nostra famiglia sarebbe un orgoglio. Magari anche chiudere insieme la carriera nella Juve Stabia. Non dimenticheremo mai da dove siamo partiti” conclude.