Il Secolo XIX oggi in edicola conferma quanto raccontato nel pomeriggio di ieri, ovvero che Brera Holdings non entrerà nello Spezia Calcio. Il 13 novembre era una sorta di deadline, con primo versamento a dicembre, evidentemente conclusa nel peggiore dei modi. I motivi? Il quotidiano allude principalmente al mancato appoggio del fondo Capstone, inizialmente interessato, che ha fatto saltare la prelazione e quindi la possibilità che Brera chiudesse l’operazione.
La situazione
I Platek, si legge, ora valuteranno altre situazioni, mentre per Brera si configura una situazione simile a quelle già viste, con possibilità sfumate anche con Brescia e Salernitana. Alcuni emissari si erano anche visti al Picco in occasione del match con il Modena, ma tutto è concluso. In generale, ribadisce il quotidiano, si pensava che Capstone avrebbe dato comunque garanzie per l’operazione, ma così non è stato: i prossimi giorni chiariranno meglio la situazione, con un comunicato che dovrebbe arrivare dall’America. Ma i Platek avrebbero in mente anche un piano B e uno C, ovvero altre soluzioni legate ad altri gruppi interessati e comunque importanti, per consolidare il gruppo e garantire liquidità.
Altra opzione scartata
Secondo quanto riferito, un’altra opzione avrebbe portato al tunisino Rauf, uomo d’affari che proprio alla Spezia ha acquisito l’ex Banca d’Italia e che si era mosso in prima persona con gli avvocati degli americani per aprire una trattativa. Un’ipotesi che sembra però non rientrare nei piani. Ad ora, la famiglia proprietaria ha già effettuato i pagamenti di settembre e ottobre con relativi contributi non rischiando nulla, anche grazie ai contributi di Lega e alle rate delle cessioni. L’altro step è ora metà febbraio, con i pagamenti di tre mensilità e relativi contributi. Chissà che classifica e sogni non possano davvero determinare meglio il futuro.
